Influenza, arriva il picco. Come riconoscere i sintomi

E’ il momento clou dell’influenza. I virus A/H1N1 e A/H3N2 stanno lasciando a letto sempre più persone. I sintomi più ricorrenti sono febbre, diarrea, vomito, problemi respiratori. Purtroppo ci sono anche 239 casi gravi e 40 decessi. In quest’ultimo caso, si tratta di soggetti che hanno avuto complicanze dovute a problemi pregressi. Il dato è del bollettino Flunews dell’Istituto superiore di sanità.

Secondo il rapporto, nell’ultima settimana di gennaio i casi di influenza sono stati 11.739, con un’incidenza del 10,55 per mille; le regioni più colpite sono le Marche, l’Emilia Romagna e la provincia di Trento. Complice anche il freddo, seguito alle temperature miti di qualche settimana fa, il picco di influenza potrebbe aumentare tra questa settimana e la prossima.

Molti problemi stanno nascendo dal fatto che i due virus più pericolosi viaggiano insieme a decine di febbri parainfluenzali e ciò rende complicata la diagnosi, anche per i medici. Quindi il primo consiglio è quello di non fare da sé e di rivolgersi subito a un dottore con la comparsa dei primi sintomi (problemi intestinali o respiratori associati a febbre oltre i 38°). Stare a casa almeno per 3 giorni, seguendo alla lettera le terapie del medico curante. I farmaci auto-prescrivibili più famosi come Zerinol e Tachiflu, danno sollievo solo a livello sintomatico ma non uccidono il virus.

La vera influenza colpisce meno frequentemente di quanto si creda, forse una decina di volte nel corso di una vita , ma quando la si è avuta la si ricorda come una malattia non proprio banale. Il fronte delle vaccinazioni poi, quest’anno, ha conosciuto una battuta di arresto a causa del vaccino Fluad, poi assolto dal sospetto di avere un legame con alcuni decessi tra anziani. Si parla infatti di un calo delle vaccinazioni intorno al 15-20 per cento.

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