Ipertensione: la pressione troppo bassa può far male al cuore

Far scendere troppo la pressione arteriosa può provocare seri problemi, anche agli ipertesi. Questo il risultato di una ricerca pubblicata sul Journal of the american college of cardiology che ha preso in esame 400 mila ipertesi. La mortalità e i danni ai reni, in questi soggetti, erano probabili sia quando la pressione superava i 140 mm di mercurio, sia quando si abbassava oltre il limite dei 130 mm.

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Il rischio di avere complicazioni è più alto (circa il 40%) quando la pressione sale, ma si attesta comunque sul 10% quando scende troppo. Il 10% può sembrare un dato minimo, ma non va comunque trascurato. “Un livello adeguato di pressione serve a portare ovunque una giusta quantità di sangue. Se siamo troppo aggressivi nel far scendere i valori con i farmaci esiste il pericolo di far mancare ossigeno a cuore e reni facendoli andare in crisi, soprattutto se sono già compromessi“, dice al Corriere della Sera il dott. Gianfranco Parati, direttore della divisione di cardiologia all’Auxologico di Milano.

Cosa fare quindi? I medici suggeriscono l’importanza di agire tempestivamente, per evitare danni legati all’ipertensione. Una diagnosi precoce sembra quindi molto più efficacie del tenere la pressione troppo bassa. Importante è anche mantenere stabili i valori della pressione durante la notte, evitando che si alzi troppo, per scongiurare danni al mattino. Nessuna differenza nelle cure per i diabetici: anche per loro, infatti, non sono stati evidenziati particolari benefici con una pressione più bassa di 130. Meglio cercare di mantenere la pressione sui 140/85, con la minima al di poco sotto i consigliati 90. Anche per gli anziani non ci sono linee guida, ma comunque i medici sconsigliano di far scendere la pressione sotto i 140 e farla salire sopra i 160.

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