Una storia di una notte, solo sesso o almeno così dovrebbe essere. Poi però il giorno ci si scopre a pensare all’amante, se ne ha nostalgia e presto diventa un pensiero quasi ossessivo. Come può una storia di sesso occasionale accendere l’amore? Secondo la scienza tutto accade grazie agli ormoni, che scatenano reazioni di benessere e gioia di cui il nostro organismo non può fare a meno.
L’OSSITOCINA, LA MOLECOLA CHE AIUTA A RIMANERE FEDELI
C’è un picco di emozioni seguito da una sensazione a volte molto forte di vuoto e perdita. Si inizia allora ad avere voglia di rivedere l’amante (a volte senza avere neanche un numero di telefono) e si fantastica su un futuro insieme. E’ la dopamina che da origine a questo fenomeno; l’ormone dell’appagamento, del benessere, dell’eccitazione attiva una parte dell’ipotalamo che scatena una serie di reazioni fisiche. Pupille dilatate, sudorazione e altri segnali per noi impercettibili che però vengono colti dal cervello dell’altra persona, che può rispondere con gli stessi stimoli. In questo modo si attiva l’attrazione, che diventa ancora più forte dopo vari rapporti sessuali.
Anche l’ossitocina è responsabile dell’infatuazione dopo una notte di sesso: la sua produzione è attivata durante i rapporti sessuali e contribuisce ad una sensazione si calma e benessere. L’infatuazione amorosa è quindi strettamente collegata all’orgasmo; infatti solo raggiungendolo si attivano nel cervello tutte quelle sostanze che ci fanno credere di non poter più stare senza l’altra persona. La mente diventa dipendente da questi ormoni e rivedere la persona che inconsciamente ha aiutato il rilascio di queste sostanza provoca una sensazione di appagamento. Solo il tempo dirà poi se la mente ha ragione.
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