Fare l’amore spesso aiuta a far durare il matrimonio. Fino a qui niente di apparentemente nuovo, se non fosse che una ricerca israeliana e una tedesca hanno scoperto che il collante dei legami è l’ossitocina, che si sprigiona durante l’atto sessuale. L’ossitocina è un ormone che viene attivato durante l’orgasmo dalle contrazione uterine, durante l’eiaculazione e con la stimolazione del capezzolo da parte del partner; tutte componenti sessuali che hanno però anche un’influenza sui sentimenti.
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Infatti l’ossitocina, andrebbe ad agire su alcune aree del cervello stimolando una sensazione di appagamento sentimentale che è più frequente dopo un rapporto sessuale e che stimola la voglia di fedeltà, come evidenziato da una ricerca tedesca che ha somministrato ossitocina ad un gruppo di uomini, evidenziando come dopo aver assunto l’ormone fossero più interessati alla loro partner che ad altre donne. “L’ossitocina aumenta la stabilità della persona e la presta a un maggiore accudimento della prole, che a sua volta vede crescere le sue possibilità di sopravvivenza“, ha dichiarato René Hurlemann, uno degli autori della ricerca.
Un altro studio israeliano ha misurato i livelli di ossitocina nel sangue di 163 persone, tra cui 60 coppie appena formate e 43 single; nelle coppie il livello rimaneva sempre molto alto, anche a distanza di svariati mesi. Per i ricercatori che hanno condotto questi studi non ci sono dubbi: l’ossitocina è “l’ormone dell’amore”, ma non tutti sono d’accordo nel voler spiegare le questioni di cuore tirando in ballo questa molecola. “Ci sono ancora tante cose che non sappiamo, e ancora vengono pubblicati studi con risultati molto diversi tra loro. È vero che l’ossitocina probabilmente ha un ruolo nelle nostre attività sociali e nella genitorialità, ma non dobbiamo credere che sia tutto chiaro. Soprattutto in fatto di amore“, avverte Giorgia Silani, responsabile del laboratorio di Social Neuroscience della Sissa.
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