Il kebab è ormai diventato un piatto presente sulle tavole italiane: goloso, gustoso, è un pasto veloce che si consuma anche in piedi, tra un impegno e l’altro. Quello consumato in Europa è chiamato Doner (rotante) ed è orginario della Turchia: su di uno spiedo orrizzontale viene fatta arrostire da carne, che sarà poi condita con varie salse e servita dentro un panino o una pita. Ma il kebab fa bene o no? Molte sono i dubbi su questa pietanza, derivanti soprattutto dall’aumentare di fast food dedicati, che non sempre garantiscono alta qualità.
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Sicuramente è un piatto che non fa bene alla linea: un panino contiene dalle 500 alle 1000 calorie, quasi il 50% di fabbisogno giornaliero. Molti grassi (quasi l’89% della razione giornaliera raccomandata) e tantissimo sale (il 90% della gda). “È certamente un piatto sbilanciato su proteine e grassi, ma si tratta pur sempre di carne. Sono le salse che aumentano le calorie in maniera esponenziale, specie quelle industriali a base di maionese, ricchissime di grassi dannosi per la salute” spiega la dietista Elisabetta Aloi. La differenza fondamentale è quindi nel condimento: sarebbe preferibile consumare kebab senza maionese o ketchup, che si possono sostituire con una più salutare salsa allo youghurt.
Per quanto riguarda la carne può essere scelta tra pollo, vitello, maiale e tacchino, a seconda dei gusti. Paradossalmente la carne presenta il problema minore e solitamente, se ci si rivolge ad un fast food di qualità, non si dovrebbero avere troppi problemi. L’importante come in tutte le cose, è non abusare di questo alimento, scegliere magari un panino non grasso (la pita ha più calorie di un panino normale) e soprattutto affidarsi a punti vendita sicuri: in Italia ce ne sono vari che utilizzano prodotti genuini, come la cipolla di Tropea, pomodori sanmarzano e olio d’oliva.
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