La rinoplastica è l’intervento più richiesto in Italia, con oltre 15.000 operazioni all’anno, ma ormai sono in molti a non chiedere più un naso piccolo, ma anzi a preferire un naso più grosso, in modo da respirare meglio. La notizia è stata data durante il 63 esimo congresso SICPRE, Società Italiana ci Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica e denota un vero cambiamento nei gusti estetici degli italiani.
L’ OBESITA’ INFANTILE SI COMBATTE A TAVOLA CON I GENITORI
“Sicuramente il ‘nasino alla francese’ ha perso terreno. Per fortuna, ormai si tende a realizzare nasi dall’aspetto più naturale e meno artefatto: un naso ben costruito e soprattutto maggiormente in grado di funzionare bene“, ha dichiarato Enrico Robotti, presidente del congresso e vice-presidente della Società europea di rinoplastica. Insomma, al bello a tutti i costi si sembra preferire la qualità: un anso un po’ più grande ma che funzioni bene. Un altro tipo di intervento sempre più richiesto è quello per riparare ai danni di precedenti operazioni al naso: aderenze che non permettono di respirare bene, cicatrici della mucosa nasale e fratture delle ossa, questi gli errori più frequenti a cui si cerca di riparare con una rinoplastica secondaria, che ha lo scopo di ristabilire un’anatomia corretta e di farlo attraverso innesti di ossa o di cartilagine.
La rinoplastica deve essere eseguita da un medico esperto, che conosca bene la conformazione del setto nasale: “L’anatomia del naso è estremamente complessa e la rinoplastica non è di certo, ammesso che ne esistano, un intervento alla portata di qualsiasi operatore” ha concluso Robotti. Bisogna quindi fare attenzione nella scelta del medico, ma se l’intervento sbagliato ha causato problemi seri, che compromettono lo stile di vita del paziente, il costo della rinoplastica secondaria sarà totalmente a carico del Servizio sanitario nazionale.
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