Street food: come mangiarlo in tutta tranquillità

Il cibo preferito da chi va di fretta, pranza spesso fuori casa e durante la pausa pranzo: lo street food (cibo di strada) è consumato da circa il 75% degli italiani, il 45% dei quali preferisce i prodotti locali, il 24% il cibo internazionale e il 4% l’etnico. Spesso si è portati a definire street food unicamente kebab e hamburger, senza considerare che anche le piadine, la pizza, gli arancini, le focacce liguri fanno parte di questa grande famiglia. Anche la crisi economica ha portato ad un incremento nel consumo del cibo di strada: ormai sedersi al ristorante è un lusso, meglio mangiare velocemente un panino.

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Il dilemma è: lo street food fa male o no? Le opinioni sono discordanti. Sicuramente alcuni alimenti si possono mangiare con tranquillità, stando però attenti a come vengono cucinati. Proprio su questo punto si è soffermato il Ministero della salute che ha stilato alcune regole per godersi il pasto in tranquillità. Per prima cosa bisogna controllare il luogo in cui sorgono i banchetti o sono parcheggiati i furgoni: se posti in una strada trafficata il cibo potrebbe assorbire l’inquinamento ed essere sicuramente meno salubre. Vanno poi considerati gli ingredienti: per vendere un cibo più economico spesso vengono utilizzati ingredienti scadenti, mal conservati, senza rispetto delle norme igieniche; i proprietari dovrebbero poter certificare gli standard di conformità in materia di sicurezza del cibo.

Le pentole e gli utensili che si usano per cuocere devono essere ben lavati e conservati; la cottura può sviluppare sostanze dannose per l’organismo, come gli idrocarburi policiclici o le amine eterocicliche. Queste accortezze vanno utilizzate soprattutto se ci si trova in vacanza in Paesi in via di sviluppo dove le norme igieniche possono essere più scadenti ma è bene tenerle a mente anche in Italia. Solo così si potrà continuare a godere dello street food senza problemi.

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