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Alzheimer: le donne gelose sono le più a rischio

Hanno circa 50 anni, sono ansiose e gelose: questo il ritratto delle donne che hanno probabilità doppia di soffrire di Alzheimer, rispetto alle altre. La ricerca che ha portato a questo risultato è stata condotta dalla Università di Göteborg, in Svezia, e pubblicato sulla rivista Neurology. Gli studiosi hanno seguito 800 donne in 38 anni, sottoponendole a test periodici per valutarne la memoria e il livello di nevroticismo, fenomeno tipico delle persone introverse che porta a gelosia, invidia e rabbia.

ENDOMETRIOSI, ANCORA POCA INFORMAZIONE: MA QUALCOSA INIZIA A CAMBIARE

Alle donne è stato chiesto se erano sottoposte a stress nella vita quotidiana, a casa, al lavoro e questa domanda è stata rifatta ogni cinque anni; alla fine dello studio 153 avevano una demenza ed erano le stesse donne che avevano totalizzato il punteggio più alto nei livelli di nevoticismo. “La maggioranza delle ricerche per capire le cause dell’Alzheimer si focalizza sull’analisi di fattori genetici o biologici”, spiega Lena Johannsson dell’Università di Göteborg, “Il nostro approccio invece si è concentrato nell’indagare come anche la personalità può influire sull’insorgere della malattia, tramite il modo di reagire alle situazioni negative e gli effetti che induce nello stile di vita e nel comportamento“. Periodi di stress prolungato, superiori ad un mese, sono considerati particolarmente a rischio per l’insorgere di queste malattie.

Essere invidiose, gelose, colleriche sembra quindi aumentare più del doppio la possibilità di avere l’Alzheimer rispetto alle donne che sono invece calme, estroverse e non vivono particolari stress. Ovviamente, evitare le situazioni stressanti nella vita non è facile, ma si può cambiare il modo in cui si reagisce agli eventi e cercare di modificare la propria personalità. Proprio per questo Clare Walton, dell’ Alzheimer’s Society ha annunciato che presto partirà uno studio per indagare come si possono ridurre i fattori di stress che conducono alla demenza. Trovare i fattori che determinano l’Alzheimer può portare i ricercatori a sviluppare nuove ed innovative cure.

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