In Italia la Consulta ha dato il via libera da poco alla fecondazione eterologa, ma già ci sono le prime mamme in attesa, come Lilli, 35 anni, che aspetta due gemelli dopo anni di tentativi falliti per restare incinta. Ogni regione, in mancanza di una legge promulgata dallo Stato, ha le sue regole per quanto riguarda l’eterologa e i suoi costi. Nel Lazio, per esempio, sono circa 21 i centri a cui ci si può rivolgere, pagando un ticket che va dai 1.800 euro, in Toscana si paga un ticket di 500 euro e in Emilia Romagna è totalmente gratuita,mentre in Lombardia la fecondazione è totalmente a carico delle coppie, per un costo che si aggira sui 3.000 euro.
LA DEPRESSIONE SARA’ DIAGNOSTICATA CON UN ESAME DEL SANGUE
Ma in cosa consiste la fecondazione eterologa? Semplicemente il seme o l’ovulo fecondati non appartengono ai genitori ma ad una persona esterna alla coppia. Questa modalità può risolvere il problema di molte coppie in cui un solo partner è sterile. Il Ministero della Salute ha delineato alcune regole a cui ci si deve attenere per praticare questa fecondazione: il figlio nato dalla fecondazione dovrà avere colore degli occhi, di pelle, e capelli simili a quelli dei genitori e anche il gruppo sanguigno dovrà essere compatibile.
Queste regole dovrebbero servire a garantire un normale sviluppo psico-emotivo del bambino, che si potrà riconoscere più facilmente nei genitori e svilupperà un attaccamento più forte da parte della coppia, che sentirà il bimbo come totalmente suo. Altre regole riguardano la creazione di un registro dei donatori e l’assistenza psicologica che deve essere garantita ai riceventi; per finire, la positività di uno dei due partner al virus HIV non potrà essere una discriminante per l’accesso alla fecondazione.
Molte sono ancora le perplessità riguardo a questa tecnica: c’è chi pensa che possa favorire la scelta di un “figlio perfetto”, con occhi e capelli del colore preferito, chi ha paura che alimenti un mercato di ovuli e seme a pagamento e poi rimane il grosso problema del limite d’età. In Italia, infatti, si potrà ricorrere all’eterologa solo fino a 43 anni ma le donne che ne fanno richiesta sono, solitamente, di età più avanzata. Rimangono ancora molti punti da chiarire, in attesa di una legge nazionale che regolamenti l’operazione.
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