In inglese si chiama Night Eating Disorder (NES) in italiano semplicemente abbuffata notturna ed è una vera a propria patologia. Come molti disturbi alimentari colpisce soprattutto le donne, prese da un’irrefrenabile voglia di mangiare durante la notte, tanto da svuotare completamente il frigorifero, mangiando dolce e salato contemporaneamente. Questa sindrome è molto spesso sottovalutata, anche perché non è facile capire se una persona ne soffre: chi si alimenta in maniera compulsiva lo fa nascondendosi e durante la giornata ha abitudini alimentari normali, a parte una diminuzione dell’appetito. Solitamente si tratta di persone insoddisfatte della propria vita lavorativa e di coppia, con poche relazioni sociali.
CHERATOCONO: PARTE LA SPERIMENTAZIONE DI UNA NUOVA CURA
Vari studi hanno confermato una correlazione tra abbuffate notturne e depressione: chi mangia di notte si sente in colpa, si vergogna e si ritrova anche con un ritmo ormonale modificato; tutte queste sensazioni provocano un aumento della tristezza che, in un pericoloso circolo vizioso, costringe la persona a mangiare ancora di più per cercare di colmare la disperazione. Ai danni psicologici si aggiungono poi quelli fisici: durante la notte il corpo e gli organi hanno bisogno di riposo, mangiare invece costringe il fegato e l’intestino ad avviare processi digestivi, favorendo stress e aumentando l’accumulo di grassi. Quasi tutte le persone affette da questo disturbo tendono ad ingrassare e, in alcuni casi, a diventare obese.
Come guarire? Per prima cosa è importante riconoscere di avere un problema e non vergognarsi di ammetterlo e di chiedere aiuto. Molti studi hanno individuato l’importanza della terapia psicologica di gruppo, che permette un confronto con altre persone e aiuta a guarire dalla sensazione di profonda vergogna, tanto più che a volte è più facile parlare di questi problemi con estranei piuttosto che con amici e famigliari. Ci si può aiutare poi con una terapia farmacologica, prescritta da uno psichiatra, che consiglerà antidepressivi e benzodiazepine per sedare l’ansia e favorire il riposo notturno. In caso si obesità è bene consultare un dietologo, che aiuterà il paziente a tornare ad un peso normale.
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