Spesso si parla di contraccettivi naturali avendo le idee poche chiare e non considerando tutte le alternative. Per prima cosa per usare questi metodi naturali è bene informarsi e avere una conoscenza profonda del proprio corpo: usati in maniera sommaria hanno un’altissima percentuale di fallimento. Il metodo più conosciuto è quello che si basa sul calcolo della temperatura basale: durante l’ovulazione, infatti, aumenta la temperatura basale e ogni giorno, alla stessa ora, va misurata la temperatura interna, meglio se rettale o vaginale. Molti sono i limiti di questa procedura: la temperatura basale indica unicamente la fine del periodo fertile e non l’inizio, in più la variazione di temperatura può essere determinata anche da viaggi, insonnia, stress. Tenendo conto di queste variabili si ritengono possibili i rapporti sessuali non protetti dal secondo giorno di stabilizzazione della temperatura.
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L’osservazione del muco cervicale è un metodo più semplice, e consiste nell’osservazione delle perdite di muco che si producono durante il periodo dell’ovulazione. Può essere utilizzato solo dalle donne che hanno un’ovulazione evidente, accompagnata da dolori a carico delle ovaie e dalla perdita di secrezioni. Al di fuori di questo periodo sono permessi rapporti. Negli ultimi anni sono stati poi messi in commercio dei piccoli tester che consentono di individuare il periodo fertile attraverso la rilevazione dell’LH, ormone luteotropo, presente nell’urina; i tester sono indicati però solo per quelle donne che hanno un ciclo regolare e che non stanno allattando, tanto che molto spesso vengono utilizzati per cercare una gravidanza piuttosto che per prevenirla.
Sconsigliato da tutta la comunità medica, ma ancora molto utilizzato è il metodo del coito interrotto, per cui l’uomo estrae l’organo sessuale prima dell’eiaculazione: ad oggi, quasi il 30% delle gravidanze indesiderate deriva da questa pratica. Infine, mai dimenticare, che nessuno di questi metodi consente una protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili.
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