La pizza surgelata è nemica della salute?

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha infilato una pizza surgelata nel forno per cenare – o pranzare – all’insegna della comodità, della velocità e anche del gusto. Sì, perché le pizze surgelate sono una soluzione last minute che soddisfa anche il palato; sul mercato, ormai, ne propongono di diverse marche e tipologie, dalla classica margherita a quella americana, dalla pizza ai wrustel alla quattro stagione. Però c’è un interrogativo che non si può ignorare: le pizze surgelate fanno male? Dobbiamo considerarle nemiche della salute oppure no?

Beh, di certo non sono il massimo per il nostro organismo. Prima di tutto perché spesso i produttori utilizzano olio di oliva non extravergine o addirittura olio di girasole, se non un mix di entrambi o (peggio ancora) un olio vegetale di scarsa qualità; in secondo luogo c’è il rischio che la mozzarella – già ridotta al minimo da un punto di vista quantitativo – venga mescolata con altri formaggi non meglio identificati. Ancora, succede che, per rendere più soffice e “gonfio” l’impasto, si ricorra all’uso di amido modificato, destrosio, estratto di malto e zucchero. Di contro, spesso c’è troppo sale, in alcuni casi si arriva addirittura alla quantità massima di sale consigliata per una giornata intera ovvero 5-6 grammi circa.

Sia chiaro, però: non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Non tutte le pizze surgelate sono uguali e non tutte presentano i suddetti “difetti”. Cosa fare per salvare capre e cavoli, dunque? Semplice: basta leggere con attenzione l’etichetta e scegliere la pizza realizzata con materie prime genuine, priva di additivi sospetti (fra cui anche i grassi vegetali idrogenati), preparata con solo olio di oliva extravergine e con un dosaggio di sodio (sale) che non superi gli 0,5 grammi su cento. Per quanto riguarda l’apporto calorico, infine, si consiglia di scegliere un prodotto che non vada oltre le 250 calorie per cento grammi.

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