Una volta era il cetriolo la panacea contro i segni di una nottata brava: due fettine sugli occhi e lo sguardo diventa più fresco. Ma ci sono molti altri alimenti e ingredienti naturali, di facile reperibilità, che ci possono aiutare ad attenuare occhiaie e borse sotto gli occhi, quando queste sono causate dall’aver fatto le ore piccole per una serata in discoteca o per non aver chiuso occhio per colpa del caldo. Come, per esempio, un frutto molto amato nel periodo estivo: il cocomero.
Prendete un’anguria fresca e ricavatene due piccole fettine, quindi posizionatele sui vostri occhi, tenendoli ben chiusi, e restate distesi così per circa 15 minuti. Se preferite potete anche usare un dischetto di cotone imbevuto del succo di cocomero oppure utilizzare allo stesso modo fragole fresche. Ripetete l’operazione più volte durante il giorno e anche il successivo.
In genere, tutto ciò che è freddo va bene per sgonfiare occhiaie e borse: dal semplice cucchiaino tenuto qualche minuto in frigorifero ai cubetti di ghiaccio avvolti in un fazzoletto di cotone, fino alle bustine di tè verde, anch’esse tenute in frigorifero per farle raffreddare, che potete lasciare posate sulle palpebre per un decina di minuti. Se siete previdenti, questo rimedio funziona ancora meglio se fate gli impacchi prima di addormentarvi, ripetendoli poi anche al mattino successivo.
Altro rimedio della nonna è quello di tagliare in due una patata e posizionare le due metà sotto gli occhi per circa 30 minuti, mentre meno conosciute sono le proprietà dei petali e dell’acqua di rosa, ottimi per fare degli impacchi delicatissimi ma efficaci. Se il problema delle occhiaie e delle borse è ricorrente e prescinde dalla quantità di ore di sonno, allora seguite questi consigli: bevete almeno 8 bicchieri d’acqua e due bicchieri di acqua e succo di limone tutti i giorni, riducete la quantità di sale dalla vostra dieta e applicate ogni sera una maschera a base di olio di mandorle e miele (ricordatevi di sciacquare bene gli occhi al mattino!): i risultati si faranno vedere nell’arco di tre settimane.
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