C’è una forma di otite tipica dell’estate chiamata “otite del nuotatore” perché colpisce dopo un bagno al mare o in piscina oppure un’immersione subacquea. Si tratta di un’infezione causata da funghi e batteri presenti nell’acqua non solo di mare, ma anche di laghi e fiumi, che trovano terreno fertile per riprodursi nel nostro orecchio che in estate è caratterizzato da un ambiente umido a causa dei frequenti bagni e anche del sudore più abbondante. Cosa fare?
L’otite può rovinare un’intera settimana di vacanza, meglio dunque prevenirla con alcune semplici abitudini come quella di asciugare l’orecchio dopo il bagno con un fazzoletto e di non usare i bastoncini di cotton fioc per pulirlo, perché questi potrebbero causare delle microabrasioni attraverso le quali i germi penetrano all’interno. I sub, dopo un’immersione, lavano l’orecchio esternamente con una soluzione di acqua borica per disinfettare. Se siete predisposti all’otite, rubate loro questo segreto ed effettuate i lavaggi ogni sera dopo essere stati in spiaggia.
Se sentite prurito, vi sembra che l’udito si sia abbassato e cominciate a provare un po’ di dolore, allora vuol dire che l’infezione si sta sviluppando. In particolare, se il dolore si sente soprattutto quando si mastica, si stringono i denti o si applica una pressione sulle orecchie, allora siamo proprio di fronte a un’otite esterna. Quando colpisce in forma leggera, il fastidio dovrebbe passare in un giorno o due, durante i quali il consiglio è di bere molta acqua, deglutire spesso e dormire con la testa sollevata.
Se invece il dolore è molto forte, compare la febbre o dall’orecchio escono secrezioni giallastre – di solito si notano la mattina al risveglio sul cuscino – non resta altro da fare che rivolgersi ad un medico. In questo caso, infatti, è importante stabilire se l’infezione è batterica o micotica, in modo da applicare la terapia corretta. Evitate bagni al mare o in piscina finché l’otite non è completamente passata per evitare recidive che purtroppo sono molto frequenti.
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