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Orzaiolo, il “brufoletto” dell’occhio: come farlo passare velocemente

L’orzaiolo è un’infezione piuttosto frequente delle palpebre dell’occhio che si presentano arrossate e con un rigonfiamento, più o meno grande, al centro del quale può comparire un puntino bianco o giallastro. Per dirla in parole semplici, l’orzaiolo assomiglia quasi a un brufoletto che spunta sul margine delle ciglia (ma a volte anche internamente ed è meno facile da individuare). Altri sintomi associati all’orzaiolo sono un’eccessiva lacrimazione, una “intolleranza” alla luce, prurito e la sensazione di avere qualcosa nell’occhio. La “pallina” sulla palpebra nella fase più acuta dell’infezione diventa anche un po’ dolorosa.

Non è una patologia grave – a volte si risolve anche spontaneamente – ma sarebbe meglio prendersene cura fin dal comparire dei primi sintomi, perché l’infezione potrebbe estendersi o cronicizzarsi, trasformandosi in un calazio, più difficile da mandare via. La prima regola da seguire è una scrupolosa igiene: mai toccarsi gli occhi e la zona circostante senza prima aver lavato bene le mani con il sapone. Questo vale anche a scopo preventivo: spesso l’infezione nasce dalla pessima abitudine di stropicciarsi gli occhi la mattina appena svegli. Le mani, si sa, sono il primo veicolo di batteri.

Altro divieto è quello di cercare di “spremere” l’orzaiolo: se questo è sconsigliato per i normali foruncoli, figuratevi per una zona delicata come l’occhio! Non fareste altro che peggiorare la situazione. L’operazione da fareèp invece quella di ammorbidire la pallina e i liquidi contenuti in essa, cioè sebo e pus, cercando di drenarli per farli fuoriuscire spontaneamente. Questo si può fare con degli impacchi caldi di camomilla o malva (non utilizzate prodotti in polvere, ma bustine di fiori essiccati) da fare più volte al giorno (da tre a cinque), ognuno dei quali dovrebbe durare dai 10 ai 15 minuti. .

La temperatura dell’impacco è fondamentale: deve essere di poco superiore a quella corporea. La sensazione dovrebbe essere di un piacevole tepore, se scotta ed è fastidiosa vuol dire che è troppo calda, mentre una soluzione fredda è sconsigliata perché ostruirebbe i pori invece di aprirli. Ricordatevi di usare garze sterili e se la situazione non migliora nel giro di due o tre giorni rivolgetevi a un oculista che vi prescriverà una pomata antibiotica specifica.

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