Esplorare il mondo sotto il mare è un’esperienza meravigliosa e affascinante, ma che nasconde anche molti pericoli. Ci sono numerose regole da rispettare per fare immersioni subacquee senza correre rischi, come quello di embolia o di lesioni al timpano con conseguente perdita di udito. Se siete tra il mezzo milione di italiani in possesso di un brevetto da sub o avete intenzione di seguire un corso quest’estate per imparare ad andar sott’acqua con bombole ed ossigeno, date un’occhiata prima a questa breve lista di consigli, stilata dal Dott. Luca Revelli, chirurgo endocrino del Policlinico Gemelli di Roma ed esperto di medicina subacquea.
Innanzitutto, prima di immergervi valutate il vostro stato di salute. Evitate di farlo se soffrite di raffreddore o otite, ma anche se non vi sentite in forma o se siete appena arrivati sul luogo di vacanza dopo un lungo viaggio. Ricordate, inoltre, che il sub non è uno sport solitario: bisognerebbe essere sempre almeno in coppia quando si scende sotto la superficie del mare affinché uno dei due possa intervenire in caso di necessità.
Altra regola da seguire è quella di bere tanta acqua, perché si perdono molti liquidi durante l’immersione. Evitate, infine, di praticare attività subacquea il giorno prima di ripartire se dovete viaggiare in aereo poiché resta azoto nei tessuti e c’è il rischio di un’embolia. Infine, ricordiamo velocemente alcuni comportamenti che riguardano la respirazione: mentre scendete in profondità compensate con una espirazione forzata, cioè spingete l’aria nell’orecchio tappandovi il naso. “Serve a evitare il trauma più diffuso: la perforazione del timpano a causa della pressione dell’acqua“, spiega il dott. Revelli.
“Si può scendere abbastanza velocemente mentre la risalita deve essere lenta e prudente, facendo una sosta di sicurezza, in genere, di 3 minuti ogni 5 metri. Le immersioni successive vanno fatte sempre a quote inferiori delle precedenti, comunque sempre a favore di corrente, per evitare di faticare di più e andare subito in affanno“, conclude l’esperto.
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