Durante i nove mesi di gravidanza nel corpo della donna accadono molti cambiamenti: gli ormoni impazziscono e anche il desiderio sessuale subisce un forte scossone. Se nei primi tre mesi diminuisce, poi si rialza impetuosamente tra il terzo e il sesto mese, fino a scemare di nuovo nell’ultimo trimestre. Insomma, una montagna russa fatta di sessualità vissuta intensamente alternata a periodi di astinenza.
Questi ultimi sono dovuti a vari fattori, non solo ormonali ma anche psicologici: c’è un misto di preoccupazione e ansia sia per il parto che si fa sempre più vicino, sia per la paura di far male al bambino durante il rapporto. Eventualità che assicurano i medici non può verificarsi, anzi: c’è chi sostiene che fare sesso allo scadere della gestazione, stimolerebbe le contrazioni e la nascita del bambino. In generale, se la gravidanza procede senza complicazioni, il sesso può essere vissuto con piena soddisfazione.
Protetto dal sacco amniotico, il bambino non riceve alcun fastidio dalla penetrazione e trae sicuramente beneficio dalla sensazione di benessere e appagamento della madre. Inutile negare però che il pancione può essere un po’ ingombrante. Ecco allora alcune posizioni del kamasutra rivisitate per le gestanti. La posizione del missionario diventa quella dell’aratro, ovvero dopo il quinto mese invece che stare sdraiata la donna si metterà seduta sul letto, aiutandosi con le mani appoggiate sui bordi per mantenere l’equilibrio.
Fino al sesto mese si può provare la posizione della schiava: lei, seduta su di lui che rimane accovacciato, detta i ritmi e si fa aiutare nei movimenti dal compagno che le tiene le mani lungo i fianchi. Da provare anche l’altalena: stessa posizione, ma la donna dà la schiena all’uomo. Quando il pancione comincia a pesare, la posizione del cucchiaio consente alla donna di sentire meno la forza di gravità, sdraiandosi su un fianco. Una gamba attorcigliata intorno a quella di lui (è detta infatti la posizione del boa), consentirà una penetrazione più agevole.
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