A chi non è mai capitato di tornare dalle ferie e sentirsi più stanco di prima? La colpa non è della vacanza, ma del fatto che investiamo troppo sui quei 15 giorni di distacco dalla quotidianità. Il segreto per stare bene è imparare a rilassarsi, ma non durante le ferie d’agosto, bensì da settembre a luglio. Ad affermarlo sono Giandomenico Bagatin ed Erica Cossettini, psicoterapeuti e consiglieri dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia.
Una persona su dieci, al ritorno al lavoro dopo le vacanze estive, soffre dei tipici sintomi della “sindrome da rientro“: irritabilità, mal di testa, cali di concentrazione, svogliatezza e un senso di disagio nei confronti degli impegni quotidiani. Se anche voi fate parte di questo esercito di malinconici, sappiate che siete ancora in tempo per evitare che tutto ciò si ripeta anche quest’anno. Lo stress post-vacanza si combatte prima di partire adottando tre semplici accorgimenti.
Per prima cosa, abbandonate la convinzione che per ricaricare la batterie sia necessario un prolungato “dolce far niente”. Riposo e relax possono avere proprio l’effetto contrario, come spiega Bagatin: “Per la maggior parte di noi, il lungo riposo estivo acuisce i sintomi da stress non appena si rientra alla vita di tutti i giorni”. La seconda regola è chiudere tutti gli affari irrisolti, grandi o piccoli che siano: un lavoro che non ci gratifica, una relazione arrivata agli sgoccioli, le bollette arretrate, la scrivania in disordine e così via. “Ogni obiettivo consuma energia mentale, anche in ferie. Ma quando viene raggiunto pienamente, come per magia la mente si ricarica”, spiega lo psicoterapeuta.
Infine, non aspettate le vacanze per rilassarvi ma imparate a ritagliarvi uno spazio per allentare la tensione all’interno di ogni giorno dell’anno, come invita a fare la dott.ssa Cossettini: “ciò non significa trovarsi uno spazio di stacco totale, come una notte di sonno o una vacanza esotica, ma trovare momenti indispensabili nell’arco della giornata per ricaricarci. Vacanze, sonno, sport possono aiutare, ma non sempre. Servono pause piacevoli e ristoratrici, non è necessario che siano lunghe”. Se sentite di non esserne capaci, c’è sempre la possibilità di seguire un percorso psicologico di time management per imparare a organizzare le priorità, essere efficaci e spendere bene le energie.
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