Il biologico piace sempre di più e mentre cresce la produzione e la vendita di alimenti bio, uno studio conferma che i componenti nutrizionali presenti in frutta, verdura e cereali sono diversi rispetto alle coltivazioni con metodi convenzionali. Gli alimenti bio hanno un costo maggiore in termini economici, ma questa spesa sembrerebbe ampiamente ripagata da un guadagno dal punto di vista della salute. Ad affermarlo, uno studio dell’Università di Newcastle.
Dalla ricerca è emerso che i prodotti biologici contengono il 17 percento in più di antiossidanti. Si tratta di una cifra media tra tutte le sostanze che hanno capacità antiossidanti, perché in realtà per alcune di esse la percentuale è anche molto superiore, come nel caso dei flavanoni presenti solitamente negli agrumi (il 69 percento in più) o delle antocianine (più del 50 percento), che si trovano nei frutti di bosco.
Al contrario, gli alimenti non biologici vantano il triste primato per quanto riguarda la presenza di pesticidi: i residui dei vari trattamenti chimici sono quattro volte maggiori rispetto a quelli del biologico. Altrettanto alti sono anche i livelli di cadmio, un metallo il cui accumulo può diventare tossico, e di nitriti e nitrati. Secondo il direttore del team di ricerca, Carlo Leifert, “si tratta un punto di partenza che ha dimostrato che c’è una variazione nella composizione degli alimenti a seconda del metodo di coltivazione, ma ora bisogna studiare l’effetto che può avere passare a una dieta biologica“.
Nel frattempo, gli italiani scoprono sempre di più il biologico. Si calcola che nell’ultimo anno almeno uno su due ha comprato un prodotto biologico, mentre in tutta la penisola sempre più ettari di terreno vengono convertiti per produrre prodotti bio. Se comprare frutta, verdura e cerali biologici sta diventando una moda, perlomeno è una moda che fa bene.
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