I pantaloni a vita bassa deformano il corpo: possibile?

I tacchi fanno male alla schiena, i leggings troppo stretti bloccano la circolazione e aumentano il rischio di cellulite, le calze autoreggenti fanno gonfiare le caviglie e i jeans a vita bassa? Hanno anch’essi le loro pecche. Molto di moda, da diversi anni ormai, i pantaloni che si appoggiano esattamente a metà fianco vengono indossati da tutte le ragazze, da tante donne mature e persino da numerosi uomini li preferiscono al classico jeans a vita alta. Eppure non andrebbero indossati troppo spesso.

Per prima cosa, proprio come i leggings, anche i jeans a vita bassa, se particolarmente stretti, possono provocare secrezioni vaginali, infezioni, arrossamenti, escoriazioni e prurito. Non solo: secondo alcune ricerche circa l’80 per cento delle donne che non rinunciano mai al pantalone a metà fianco accusano costantemente malesseri, disturbi alla circolazione, dermatiti, allergie (spesso causate da bottoni e zip che premono sulla pelle); inoltre il tessuto a diretto contatto con le gambe ne aumenta la sudorazione con il rischio di sfoghi epidermici. I tessuti elasticizzati non aiutano: donne e uomini che indossano i jeans tanto alla moda, infatti, difficilmente si sentono comodi e pienamente a loro agio, e questo talvolta può portarli inavvertitamente ad assumere posture errate da in piedi o da seduti.

LEGGI ANCHE: LEGGINGS PUSH UP, ANTICELLULITE E BRUCIA CALORIE: FUNZIONANO DAVVERO?

Ma c’è un’assoluta novità, della quale mai si era sentito parlare finora: i pantaloni a vita bassa oltre a recare disturbi di varia entità, deformerebbero il corpo. Possibile? A quanto pare sì. Non solo ne varierebbero la forma, ma provocherebbero una ridondanza antiestetica: i cosiddetti fianchi ad ali di farfalla. Francesca Mazzeo, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico di Parma, in occasione dell’annuale congresso della Società italiana di medicina estetica ha esposto il problema che ha stupito tutti. “Spesso – ha spiegato l’esperta – durante l’analisi della distribuzione del tessuto adiposo a paziente spogliata, abbiamo notato come questo, negli ultimi 7-8 anni, tendesse a distribuirsi più frequentemente a livello della parte alta del fianco, nella regione lombare e del dorso. Questo determina una forma ad ali di farfalla (butterfly shape)“.

Insomma i pantaloni a vita bassa, tanto osannati per la loro femminilità e sensualità (mostrando talvolta anche la sottostante lingerie), sarebbero invece nemici della bellezza sia per donne magre che per quelle un po’ più in carne, poiché spezzando la linea dei fianchi, evidenzierebbero – anche quando non ci sono – le cosiddette “maniglie dell’amore”. La soluzione non è quella di rinunciare per sempre a jeans, pantaloni e short a vita bassa, ma quella di alternare il proprio modo di vestirsi per evitare che la “ciccia” vada a depositarsi sui fianchi. Qualora sia troppo tardi gli esperti consigliano la lipoaspirazione, un trattamento estetico in grado di eliminare l’accumulo di adipe in eccesso.

Foto by Facebook

Gestione cookie