Debora Conti, trainer Gpxs: “Ecco come dimagrire senza dieta”

Dimagrire in fretta, arrivare in piena forma alla prova bikini, eliminare una volta per tutte quell’odiosa pancetta: sono questi i desideri della maggior parte delle persone in vista dell’estate. Ma le buone intenzioni quanto durano? Quanto pesa dover seguire un programma alimentare? E quante volte si finisce per abbandonare tutto tornando a mangiare in modo sregolato e poco sano? Eppure mangiare bene senza troppa fatica non è così impossibile: a sostenerlo è Debora Conti, trainer di Pnl, coach di Gpxs (Giusto Peso Per Sempre) e autrice di libri di formazione, la quale sostiene che per dimagrire sia necessario lavorare sulla mente. In che senso? Lo abbiamo chiesto direttamente a lei…

In giro ci sono tantissime diete, sul web non ne parliamo, ma lei parla della possibilità di dimagrire senza dieta, com’è possibile?
È possibile se si coinvolge la mente e si lavora sul cambiamento dei propri comportamenti a lungo termine. La dieta – di qualunque tipo o durata sia – detta cosa fare, dice cosa mangiare e cosa no, dandoci delle indicazioni alimentari spesso per noi difficili da rispettare, la cui attuazione dipende esclusivamente dalla nostra volontà. Ma se quest’ultima viene a mancare, magari perché siamo distratti da altre cose, per stanchezza, stress, o semplicemente perché vogliamo rilassarci in vacanza, ecco che la dieta finisce per fallire. Il mio metodo va al di là della buona volontà, lavora sull’inconscio, su quella parte del cervello non razionale, che agisce per pura abitudine.

Ma, nella pratica, come si fa a lavorare sulla mente?
Attraverso la tecnica Pnl, programmazione neurolinguistica, una disciplina psicologica nata negli anni ’70 che va oltre il cambiamento della persona e lavora sulla sua identità con l’obiettivo di ottenere dei risultati, ma sempre partendo dalla mente.

Dunque, quando si relaziona con un paziente, cosa fa per aiutarlo a lavorare su se stesso?
Innanzitutto gli chiedo cosa vorrebbe fare, quale obiettivo vorrebbe raggiungere e lo spingo a decidere liberamente 10 alternative alla cattiva abitudine che vorrebbe eliminare. Facciamo l’esempio dell’abbuffata post-cena, ossia del brutto vizio di piazzarsi sul divano, davanti alla tv, e di sgranocchiare dolciumi o salatini. Per mettere fine a questa routine serale è importante che il paziente visualizzi (nel senso proprio del termine) delle valide alternative che gli piacciono e che in una scala da 1 a 10 lo soddisfano 10. Una volta individuate, compito dell’individuo sarà quello di pensare dalla mattina del giorno successivo a una delle alternative, preparandosi così per tempo all’eventuale tentazione del frigo o della credenza.

Cos’è invece il Gpxs?
Si tratta di un metodo basato sempre sulla programmazione neurolinguistica che punta a correggere non solo il modo in cui ci parliamo, ma anche il modo con cui ci relazioniamo agli altri. Spesso capita che dopo aver perso qualche chilo un conoscente ci faccia dei complimenti e questo ci emoziona al punto da tornare a casa e mangiare. Il rapporto con gli altri e con sé stessi è fondamentale per aiutare a perdere peso. Non solo: il Gpxs è anche un metodo che punta a imitare le persone magre naturalmente: seguire il loro stile di vita, non eccessivo, non ossessionato dalla palestra e dalle diete drastiche ci aiuta a rivalutare noi stessi e soprattutto ad ascoltare il nostro stomaco. Le sue esigenze, la fame vera da quella che sopraggiunge per noia o per nervosismo.

Ci sono delle abitudini buone che ognuno di noi può mettere in pratica mentre mangia?
Assolutamente. In primis è consigliato di posare ogni tanto la forchetta tra un boccone e l’altro, per mangiare lentamente accondiscendendo alle esigenze dello stomaco. Poi è importante non esagerare con il cibo, dopo il quinto o sesto boccone si dovrebbe iniziare ad avvertire un senso di sazietà. Meglio fermarsi e, se la fame sopraggiunge in seguito, assumere qualcos’altro.

Dunque, secondo lei, perché non basta la dieta e – soprattutto – perché scegliere il suo metodo può recare benefici all’organismo, alla linea e ovviamente alla mente?
Perché è duraturo, liberatorio, perché di solito se seguo lo stomaco finisco per magiare equilibrato e il brodino e l’insalata non diventano una punizione ma si trasformano in un modo per ricercare benessere ed equilibrio.

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