Piercing: consigli per trattare e prevenire le infezioni

Orecchio, sopracciglio, naso, lingua, ombelico: sono questi i posti più classici dove capita di vedere un piercing, ma ormai la moda sempre più diffusa anche tra i giovanissimi porta a forarsi nei punti più impensabili. C’è anche chi decide di allargarsi in modo spropositato la cartilagine del lobo con i cosiddetti dilatatori. Ma al di là delle scelte e dell’estetica un po’ aggressiva, più o meno condivisibile, quali sono i rischi di fare un piercing?

Arrossamento, bruciore, infiammazione, pus: un piercing su quattro si infetta a causa della mancata sterilizzazione dell’ago e della poca igiene. Le zone bucate spesso sono molto delicate (la lingua ad esempio) e dunque la possibilità che sopraggiungano complicazioni o reazioni allergiche è elevata. Nei casi più estremi, se l’attrezzatura utilizzata è sporca di sangue infetto, il rischio è quello di contrarre malattie quali l’epatite, il tetano e l’Hiv. La soluzione non è per forza quella di rinunciare a un orecchino in un punto stravagante, ma è necessario agire con responsabilità e attenzione.

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Per effettuare un piercing è bene rivolgersi a un professionista che operi in uno studio autorizzato da una licenza specifica: non c’è nulla di più sbagliato e pericoloso del farsi forare da un amico inesperto. È importante che venga utilizzato un ago nuovo (aperto davanti ai vostri occhi), sterilizzato e applicato con le attrezzature adeguate. I piercing devono essere di un materiale anallergico: consigliato l’acciaio chirurgico, l’oro 14 carati o il titanio.

Può anche capitare che dopo aver svolto tutto in massima sicurezza l’infezione sopraggiunga comunque: cosa fare in questo caso? Quando dolore, arrossamento e gonfiore interessano la parte forata dall’ago (anche a distanza di giorni dall’effettuazione del piercing) bisogna recarsi da un medico che possa visionare l’infezione prima che si aggravi. Non togliere l’orecchino senza il parere di uno specialista, tenerlo preverrà la formazione di un ascesso. Le cure solitamente prescritte in questi casi sono a base di creme, antibiotici e farmaci da applicare sulla pelle.

Chi ha un piercing deve averne cura quotidianamente: per disinfettare quello sulla lingua o in altre aree della bocca si può usare un collutorio senza alcol acquistabile in farmacia e fare degli sciacqui ogni sera per circa 30 secondi. Per i piercing sulla pelle utilizzare un detergente antibatterico e anallergico delicato che non irriti la zona. Un’altra accortezza da avere, la più difficile per molti, è quella di non giocherellare con il piercing prima di averlo pulito bene. Per una completa guarigione serviranno circa sei settimane.

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