Sempre più di frequente si sente parlare di allenamento funzionale, ma cos’è? Si tratta di una serie di movimenti, eseguiti a corpo libero o con l’ausilio di attrezzi alternativi, divertenti ed economici, che rispecchiando i gesti quotidiani coinvolgono tutti i muscoli. Questo tipo di attività è sempre più in voga nelle palestre di tutto il mondo ed è spesso scelto anche da vip, sportivi e professionisti del fitness. Cosa ha di così speciale? Ne abbiamo parlato con Vanessa Ferrari, wellness coach, crossfit trainer, personal trainer e professionista dell’allenamento funzionale con un’esperienza ventennale nel settore.
Cosa si intende per allenamento funzionale e quali sono le sue potenzialità?
L’allenamento funzionale non è altro che un ritorno ancestrale alle vera ginnastica e si avvicina a tutti gli effetti all’allenamento degli sportivi professionisti. Si parla di lavoro funzionale perché ha una funzione specifica: quella di ritrovare l’agilità, la forza, la resistenza oggi spesso perse a causa di una vita troppo sedentaria.
Il lavoro funzionale si svolge a corpo libero o con l’ausilio di carichi?
In entrambi i modi: è possibile creare dei circuiti di esercizi a corpo libero oppure utilizzare degli innovativi attrezzi, come il trx, il kettlebell, la fitball, la palla medica (wallball), la sand bag o anche una comune corda. Tutti strumenti diversi da quelli che di solito si vedono in palestra e con i quali è possibile eseguire numerosi programmi di allenamento.
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Il trx è forse lo strumento del lavoro funzionale di maggior fascino, come si usa?
Il trx non è altro che una cinghia di nylon con delle maniglie. Con questo attrezzo si possono costruire tantissimi circuiti sfruttando solo gli spostamenti del peso corporeo. Permette di stimolare la forza, la resistenza, l’equilibrio, rende possibile l’esecuzione di esercizi mono podalici, in posizione prona o addirittura completamente sospesi: si parla in questo caso di allenamento in sospensione. Il trx coinvolge principalmente la parte centrale del corpo sviluppando addominali, gambe, braccia e coinvolgendo tutti i muscoli in un lavoro assolutamente completo.
Completo significa anche complesso?
No. Io consiglio l’allenamento funzionale a tutti: professionisti, amatori, anche alle casalinghe per passare lo straccio più veloce e acquisire una maggiore sicurezza, agilità e velocità. Questo tipo di attività aumenta le capacità dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. Inoltre il programma di lavoro viene costruito sulla persona che può scegliere una seduta individuale con un personal trainer, o una lezione di gruppo, scalando o aumentando a seconda delle proprie capacità il numero di esercizi, di ripetizioni e il carico utilizzato.
Qual è il principale motivo per cui consiglierebbe ai suoi atleti il functional training?
Beh, lo consiglierei in primis perché insegna a conoscere il proprio corpo a 360 gradi. In più è un approccio semplice ed economico (gli attrezzi costano pochissimo) che si può svolgere ovunque sei, in palestra, a casa, al parco. Si tratta di un allenamento breve e intenso: 30-40 minuti di lezione sono più che sufficienti. Ciò che raccomando a tutti coloro che come me verranno attratti dall’allenamento funzionale e dai suoi variegati attrezzi, è di affidarsi a un bravo trainer, preferibilmente laureato in Scienze motorie e specializzato in questo tipo di lavoro.
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