Volare sull’acqua con una tavola da surf e un’ala chiamata kite per poter provare una sensazione di libertà e adrenalina: tutto questo è il kitesurf, uno sport acquatico che negli ultimi anni si sta diffondendo moltissimo anche sui litorali italiani e che oltre ad essere una disciplina completa e divertente ha la capacità di liberare la mente e di portare benessere a tutto l’organismo (maggiori info su kitesurfing.it). Ne abbiamo parlato con Antonio Gaudini, presidente dell’Associazione kitesurf italiana e istruttore e formatore della federazione.
Molti hanno visto praticare il surf, il windsurf, ma pochi conoscono il kitesurf: in cosa consiste questa attività?
Si tratta di una variante naturale del surf che si svolge con una tavola (waveboard) e una vela o ala – appunto chiamata kite – collegata con delle linee a circa 25 metri d’altezza. Il kitesurf ha fondamentalmente bisogno di due fattori: l’acqua del mare e il vento. Si può svolgere da soli o in gruppo.
A vederlo sembra uno sport per spericolati, chi può praticarlo?
Il kitesurf si divide in due categorie: quello per tutti e quello estremo; il primo si svolge con il mare piatto e una leggera brezza di vento e possono praticarlo tutti dai 10 agli 80 anni, basta saper nuotare e avere confidenza con l’acqua; il secondo invece si pratica con il vento alto e diventa un sport per esperti, per chi il kitesurf lo pratica costantemente e da tempo.
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Serve una preparazione atletica specifica per avvicinarsi a questa disciplina acquatica?
In realtà no, come dicevo prima basta saper nuotare poiché nel kitesurf si utilizza l’energia cinetica e la forza dell’ala viene trasferita con un trapezio avvolto intorno alla vita.
Si tratta di uno sport completo? Quali muscoli sviluppa maggiormente?
Il kitesurf può tranquillamente sostituire la palestra o qualunque altro tipo di attività fisica poiché mentre lo si pratica si sviluppano gambe, spalle, addominali e di riflesso tutti gli altri muscoli. Dopo ore trascorse in acqua è come se si fosse svolta una seduta di cardiofitness o body building con tanto di pesi e trazioni.
Quali sono i benefici che il kitesurf può dare all’organismo?
Essendo un beach sport, il primo punto a favore è il contatto con l’acqua che fa bene al fisico, tonifica i muscoli e migliora la resistenza polmonare. In più c’è il privilegio di stare all’aperto, di respirare lo iodio e l’aria pulita e, proteggendosi nel modo giusto, l’esposizione al sole ha i suoi benefici per la pelle; senza togliere il vantaggio estetico di essere abbronzati tutto l’anno.
Da un punto di vista psicologico, il kitesurf può avere dei vantaggi? Se sì quali?
Assolutamente. Non è facile da spiegare, ma quando si pratica il kitesurf si ha una sensazione di libertà, c’è una forte scarica di adrenalina, si acquista sicurezza in se stessi e quando si esce dall’acqua si ha un’immensa sensazione di benessere e di pienezza. Ci si sente appagati e soddisfatti. Il contrario avviene quando magari il mare non permette di entrare: allora si avverte un’irrequietezza insopportabile.
Facci sognare un po’ … quali sono i posti più belli del mondo dove voi kiters preferite andare a volare sulle onde?
Dalla primavera all’autunno restiamo sui litorali italiani, da settembre ad ottobre sono perfette le Mauritius, da ottobre a gennaio il nord est del Brasile, a gennaio e febbraio Capo Verde e a marzo Mar Rosso o Fuerteventura.
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