A primavera inoltrata, con le giornate che si allungano, è forte la tentazione di fermarsi a prendere un aperitivo. Negli ultimi periodi è molto in voga l’apericena: un ricco buffet al quale è possibile attingere quante volte si vuole e così molto spesso quello che dovrebbe essere un equilibrato spuntino si trasforma in un vero nemico della linea. Ma i nutrizionisti non condannano il break nel tardo pomeriggio come un crimine nutrizionale: tutto dipende da quanto si mangia.
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Se fatto con equilibrio l’aperitivo può aiutare a spezzare la fame e ad avere un maggior controllo sulle porzioni consumate ai pasti principali. A promuovere lo spuntino “intelligente” sono stati gli esperti dell’Osservatorio Nestlé-Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica). Secondo gli studiosi il 46 per cento degli italiani non fa caso alle porzioni che mette nel piatto aumentando così il rischio di persone in sovrappeso e obese. Mentre il 28 per cento salta i pasti più di una volta a settimana il che fa molto male all’organismo.
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“L’assunzione frequente di cibo nell’arco della giornata è fondamentale per regolare la quantità assunta ad ogni pasto – ha spiegato Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi – ma va considerato l’apporto calorico totale e l’equilibrio nutrizionale giornaliero“. Dunque secondo Fatali e tutti gli esperti dell’Osservatorio, l’aperitivo, a distanza dei pasti, può essere un modo per spezzare il lungo pomeriggio, ma senza che diventi un’abitudine quotidiana: “Un paio di volte a settimana ce lo si può gustare, senza sensi di colpa, in sostituzione alla classica merenda“. Dunque via libera all’aperitivo intelligente alleato della dieta: senza esagerare, e soprattutto non in sostituzione della cena, può essere un’ottima occasione per dedicare il giusto tempo allo spuntino che molto spesso si salta.
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