Alzi la mano chi non l’ha sperimentato in prima persona: per eliminare i cuscinetti di grasso dieta e sport non sempre bastano. Quando sono veramente testardi (e di solito lo sono) si dimagrisce ovunque, ma non lì. Ecco allora che si prende in considerazione la lipoaspirazione, un intervento vero e proprio da affrontare ben preparati. Anche perché per eliminare i depositi localizzati si utilizzano diverse tecniche, con precise indicazioni rispetto all’età e al problema da risolvere.
“Il principio di base è sempre quello di creare, mediante il passaggio di cannule, dei tunnel all’interno del grasso, che poi viene aspirato“, spiega Pier Camillo Parodi, docente di Chirurgia plastica all’Università di Udine e membro del comitato scientifico del Programma di formazione permanente della Sicpre, Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Detto questo, però, iniziano le differenze: “Quando bisogna eliminare grandi quantitativi di grasso, superiori ai 2 litri – continua l’esperto – si ricorre alla lipoaspirazione ultrasonica. Al posto delle cannule, in questo caso si utilizzano delle sonde ultrasoniche, che rompono, sciogliendole, le cellule adipose, ma risparmiano i vasi sanguigni“. In questo modo, il traumatismo sui tessuti è minore e di conseguenza sono minori lividi e gonfiore.
Molto spesso, però, non si vuole eliminare il grasso tout court ma trasferirlo, come quando si utilizza parte di quanto aspirato per colmare i solchi che appaiono sul volto (ad esempio tra il naso e la bocca) oppure per aumentare il volume di guance, zigomi e, in una certa misura, del seno. “In questi casi – dice ancora Parodi – si ricorre alla cosiddetta water assisted liposuction. Grazie a un gettito d’acqua, il grasso viene contemporaneamente irrigato e aspirato“. Anche se l’età ideale per sostenere una lipoaspirazione si conclude attorno ai 45 anni, sono sempre di più le richieste di rimodellamento corporeo in età più avanzata. E sono richieste che si possono accogliere, ricorrendo però alla lipoaspirazione superficiale, ideale per pazienti con pelle non più giovane e per questo meno elastica. L’utilizzo di cannule molto sottili, di 2-3 mm di diametro, permette un’azione subito sotto il derma che, se eseguita con strumenti tradizionali, darebbe luogo a irregolarità e avvallamenti tutt’altro che estetici. “Le cannule – spiega Parodi – agiscono riscaldando il derma che, proprio per questo, aderisce meglio ai nuovi volumi del corpo. Per questo, si può utilizzare la lipoaspirazione superficiale anche per aree tradizionalmente ‘vietate’ alla lipoaspirazione tradizionale come l’interno delle cosce e le braccia“.
Foto by ufficio stampa
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