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Fare la pipì in piscina fa male ai polmoni

Quante volte le mamme e i papà ripetono ai loro bambini che la pipì in piscina non si fa? Se finora il motivo era legato a una questione di igiene, di buona educazione e di rispetto verso gli altri, adesso fare la pipì in piscina diventa pericoloso anche per la salute. Non è uno scherzo, ma il risultato di una ricerca condotta dalla China Agricultural University, in collaborazione con la Purdue University, pubblicata su Environmental Science e Technology.

Secondo gli scienziati l’acido urico a contatto con il cloro può generare la formazione di sostanze chimiche pericolose, in grado di provocare difficoltà respiratorie. Una scoperta che sicuramente farà riflettere chi ancora ha l’abitudine di fare la pipì in acqua. Gli scienziati della China Agricultural University e Purdue University hanno trascorso l’ultimo anno eseguendo una serie di esperimenti di laboratorio, combinando l’acqua di alcune piscine cinesi con composizioni chimiche simili al sudore e all’urina. Il cloro usato per disinfettare le piscine reagisce con molte sostanze chimiche, in particolare con l’acido urico contenuto nella pipì. “La clorurazione dell’acido urico può incidere per larga parte con la formazione del cloruro di cianogeno nelle piscine” hanno spiegato gli esperti.

Il cloruro di cianogeno può colpire i polmoni, il cuore e il sistema nervoso centrale se inalato. Ma l’esposizione a queste sostanze nelle piscine non solo può provocare disfunzioni respiratorie, soprattutto ai bagnanti adulti, ma anche prurito agli occhi, naso che cola e perdita della voce. “Dato che l’introduzione dell’acido urico nelle piscine è attribuibile all’urinazione – hanno dunque sottolineato gli scienziati della China Agricultural University e Purdue University – queste scoperte indicano che potrebbero esserci importanti benefici all’acqua e all’aria se i nuotatori migliorassero le proprie abitudini igieniche“.

Un serio allarme, dunque, rivolto a tutti coloro che hanno questa cattiva abitudine, che secondo una ricerca inglese non sarebbero neanche così pochi: un utente su quattro, infatti, ammette di urinare in piscina e i maggiori colpevoli non sarebbero i bambini, come si potrebbe pensare, ma gli uomini di età compresa tra 18-34 anni.

Foto Fabio Ferrari – LaPresse

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