Non si tratta di stanchezza normale, ma di sindrome da fatica (o stanchezza) cronica: come riporta l’Annals of Internal Medicine questo disturbo è persistente per almeno sei mesi che non è alleviato da riposo, che si esacerba con piccoli sforzi e che provoca una sostanziale riduzione dei livelli precedenti delle attività occupazionali, sociali o personali. Si tratta di una spossatezza prolungata e costante nel tempo, ma per identificare perfettamente questa malattia – che si verifica maggiormente tra le donne di età compresa tra i trentacinque e quarant’anni – bisogna stare attenti ai sintomi: disturbi della concentrazione e della memoria, dolori cervicali, faringite, dolori muscoli, mal di testa, sonno che non ristora e debolezza di ogni esercizio fisico.
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Cosa fare allora in questo caso? La dieta può svolgere un ruolo importante e quindi sarebbe bene evitare zuccheri e carboidrati raffinati e alimenti che causano livelli di glucosio per aiutare la condizione. Bisognerebbe mangiare più piccoli pasti durante il giorno e frequentemente: quattro o sei invece di tre per mantenere il livello di nutrizione. E poi prediligere cereali integrali e verdure per prevenire la stipsi che può consumare energia.
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E poi ci sono le erbe che stimolano il sistema immunitario proprio per combattere questo problema, che possono essere unite al gingseng e al caffè. Altri alimenti importanti per aumentare la forza sono il cioccolato, la soia, le uova, i cereali, la frutta secca, le bacche di Goji, i semi di zucca e i kiwi. Secondo gli esperti però una cura specifica per questo disturbo ancora non esiste e quindi bisogna provare diversi trattamenti. Si consigliano anche attività fisiche leggere come nuotare, fare stretching e andare in bicicletta.
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