C’è chi elimina i carboidrati, chi beve solo tisane drenanti, chi sceglie di mangiare soltanto frutta e verdura: per perdere peso se ne provano di cotte e di crude. Se la bilancia non scende non vi resta che abbassare la temperatura dei caloriferi e sfruttare il “potere snellente” del freddo: secondo una ricerca del Maastricht University Medical Center, uffici e abitazioni bollenti indeboliscono l’organismo e a aiutano a sviluppare malattie come l’obesità.
Partendo da uno studio giapponese, che con un’esperimento durato sei settimane ha dimostrato che passando 2 ore al giorno a 17 °C si ottiene un calo del peso corporeo, gli scienziati olandesi hanno voluto evidenziare gli effetti che il freddo ha sul fisico: trascorrere sei ore al giorno a temperature ridotte per un minimo di 10 giorni provoca l’aumento della percentuale di adipe bruno, un grasso “buono” che aiuta a dimagrire. Come? Il nostro corpo ha bisogno di produrre calore per difendersi dal freddo e, nel produrlo, disperde fino al 30% del monte energetico totale, quindi consuma un maggior numero di calorie rispetto alla quantità che brucerebbe vivendo e lavorando in un ambiente caldo.
“Trascorriamo al chiuso il 90% della giornata, e se nella società moderna i problemi di peso sono in aumento – dichiara il Dott. Wouter van Marken Lichtenbelt – è anche colpa delle temperature troppo elevate. Il consiglio è di ‘allenarsi’ a vivere sotto i 20 gradi“. Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista Trends in Endocrinology & Methabolism, la costante esposizione a temperature “tropicali” può diminuire il consumo di energia per periodi di tempo prolungati e causare modifiche al metabolismo.
“Nella maggior parte degli edifici – scrivono gli scienziati olandesi – la temperatura interna è regolata in modo da ridurre al minimo la quota di persone insoddisfatte. In inverno negli ambienti chiusi si toccano temperature elevate e, con la mancanza di una variabilità termica, intere popolazioni possono essere inclini a sviluppare malattie come l’obesità. Inoltre, le persone diventano vulnerabili ai cambiamenti improvvisi della temperatura ambientale“. L’alta temperatura dei caloriferi, di conseguenza, comporterebbe anche una maggiore esposizione a raffreddori e virus stagionali.
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