Una nuova cura per combattere la dipendenza dalla marijuana potrebbe essere all’orizzonte grazie ad una nuova scoperta: i ricercatori dell’Università del Maryland, negli Stati Uniti, hanno dimostrato che, aumentando i livelli di un acido presente nel cervello in natura, si potrebbero “fermare” i tossicodipendenti. Gli scienziati hanno scoperto che l’acido chinurenico (KYNA) riduce gli effetti dei cannabinoidi attivi (i principi attivi della marijuana) nelle scimmie e nei ratti.
I ricercatori statunitensi hanno spiegato che l’abuso di droga è controllato dalla dopamina e che l’acido chinurenico agisce sulla dopamina stessa, bloccando i recettori che causano la sensazione positiva data dall’assunzione della marijuana. I cannabinoidi, infatti, attivano i neuroni della dopamina nel cervello, stimolando le cellule a rilasciarla. L’acido chinurenico – che può essere prodotto dalle banane o dal tacchino – provoca meno effetti collaterali rispetto ad altri trattamenti che sono stati messi a punto dagli scienziati perché si produce naturalmente nel cervello.
Per verificare l’ efficacia del trattamento , Robert Schwarcz ed i suoi colleghi hanno somministrato ai ratti e alle scimmie un farmaco che aumenta i livelli dell’acido chinurenico e hanno riscontrato che gli animali erano meno interessati ai cannabinoidi attivi quando venivano sottoposti al trattamento. “Abbiamo scoperto che, quando è possibile ridurre i livelli di dopamina, gli animali si comportano in modo diverso e non hanno una ‘ricaduta’ nell’abuso di marijuana”, ha detto il dottor Schwarcz a LiveScience.
I risultati non sono ancora stati testati sull’uomo e non è chiaro se il trattamento potrebbe agire su altre parti del cervello. “La messa a punto di un farmaco sicuro ed efficace nel trattamento della dipendenza da marijuana sarebbe un importante passo avanti per la cura dei disturbi che derivano dall’abuso di cannabis”, ha aggiunto.
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