Burger King inventa le “Satisfries”, le patatine fritte light

Solitamente le patatine fritte non figurano nel menù di chi sta attento alle calorie, ma un ingrediente segreto in grado di ridurre i grassi assorbiti durante la cottura potrebbe rendere questo peccato di gola meno grave. La novità arriva direttamente dalla catena di fast food Burger King che ha inventato le ‘Satisfries’ – più sane del 20%, ma con lo stesso sapore – nel tentativo di attirare anche i clienti più attenti alla salute.

Le patatine fritte light sono state lanciate soltanto pochi giorni fa negli Stati Uniti e in Canada, ma la loro introduzione nel menu del fast food si prepara a scuotere l’intera industria. E’ facile credere che la novità prenderà presto piede anche in Europa.

Oltre 100 milioni di clienti mangiano da Burger King almeno una volta al mese e 56 milioni di loro ordinano una porzione di patatine fritte. Secondo quanto sostengono da Burger King, una porzione media di patatine contiene 320 calorie, contro sole 270 delle “Satisfries”. In pratica, spiegano, la nuova versione conterrà circa il 40% di grassi in meno e il 30% di calorie in meno che una porzione di patatine fritte vendute dal suo rivale McDonald.

L’ azienda ha chiesto la collaborazione del produttore di patatine fritte McCain per sviluppare un nuovo rivestimento in grado di bloccare l’assorbimento dell’olio durante la frittura. Ovviamente, come è già avvenuto in passato anche per la “ricetta segreta” della Coca Cola, i dirigenti di Burger King non hanno voluto rivelare gli ingredienti delle patatine fritte light e hanno assicurato che la McCain non svelerà il segreto a qualsiasi altra catena di fast food.

Le patatine – che costeranno alcuni centesimi in più – saranno preparate nelle stesse friggitrici e cucinate per la stessa durata di tempo rispetto alle patatine “normali”. Si tratta solo dell’ultima delle iniziative di Burger King che, negli ultimi anni, ha cercato di rinnovare la sua immagine e di attirare nuovi clienti, aggiungendo ai propri menu anche insalate, frutta e frullati.

Foto by Twitter

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