Dal mercurio ai pesticidi, quotidianamente siamo esposti a sostanze chimiche che potrebbero danneggiare la salute riproduttiva: è quanto emerge dal rapporto dell’American College of Obstetricians and Gynecologists, che riunisce i più importanti esperti statunitensi di fertilità.
La relazione esorta i medici a spingere per ottenere politiche ambientali più severe per identificare e ridurre l’esposizione a sostanze chimiche che si rivelano molto rischiose per la salute di mamme e bebè, ma senza creare allarmismi alle donne in dolce attesa.
“Quello che stiamo cercando di ottenere è un equilibrio tra la consapevolezza della situazione e l’allarmismo ingiustificato“, ha spiegato la dottoresse Jeanne Conry, presidente dell’American College of Obstetricians and Gynecologists.
Gli specialisti dell’ACOG e dell’American Society for Reproductive Medicine hanno esaminato una ricerca sulle sostanze chimiche industriali e inquinanti che le persone possono assorbire attraverso l’acqua, il cibo e l’aria e che sono legate alla sterilità, agli aborti, ai difetti di nascita e ad altri problemi. I rischi sono maggiori per le donne che – per motivi di lavoro – sono esposte a questo tipo di sostanze.
Secondo lo studio, praticamente ogni donna incinta è esposta ad almeno 43 diverse sostanze chimiche. Non è chiaro quante, ma alcune di queste possono raggiungere il feto. Ad esempio, l’inquinamento da mercurio si accumula in alcuni pesci, e se la futura mamma ne mangia un po’, potrebbe danneggiare il cervello in via di sviluppo del suo bambino. L’esposizione prenatale a certi pesticidi invece può aumentare il rischio di cancro infantile. E non è un problema che riguarda solo le donne: un tasso di esposizione ai pesticidi abbastanza elevata negli uomini adulti è stato collegato alla sterilità e a problemi alla prostata.
Foto by Twitter