Depressione, nonne-babysitter più a rischio

Attenzione alle nonne che fanno da babysitter ai nipotini a tempo pieno, quando i genitori sono al lavoro: secondo una ricerca condotta dalla Frances Payne Bolton School of Nursing della Case Western Reserve University, sarebbero più a rischio depressione.

Circa 6,2 milioni delle famiglie (il 5,3% negli Stati Uniti) è composta da nonni e nonne che vivono insieme alla famiglia e oltre un milione di donne sono la figura primaria di riferimento per i nipoti i cui genitori non vivono in casa. Lo studio – pubblicato su blogcase.edu – ha monitorato lo stato di benessere mentale di 240 nonne di età media 57,5 anni per sei anni in relazione all’assistenza offerta tutti i giorni ai nipoti, dai 16 anni in giù, per vedere come le responsabilità di dover accudire i propri nipoti incidesse sul loro stato di salute col passare del tempo.

La ricerca ha dimostrato che le nonne che si prendono cura a tempo pieno dei nipoti lottano frequentemente contro la depressione e lo stress da pressione familiare. Il problema non solo è molto comune, ma anche generalmente sottovalutato. “Ci aspettavamo che le nonne che si occupano dei nipoti full time fossero vulnerabili a sintomi depressivi e da affaticamento ma siamo rimasti sorpresi dallo scoprire che si tratta di sintomi che persistono negli anni”, ha spiegato Carol Musil, leader della ricerca.

I ricercatori hanno scoperto che le nonne – in particolare quelli che si trovavano a crescere da sole i propri nipoti – erano generalmente aperte a ricevere varie forme di aiuto. Questo suggerisce che le nonne potrebbero essere disponibili a seguire corsi o a partecipare a gruppi di ascolto, che – è stato dimostrato – aiuterebbero a ridurre i sintomi depressivi. “Hanno bisogno di sostegno da parte degli altri – ha sottolineato Musil – ma la cosa più importante è mantenere e magari sviluppare nuove competenze e approcci cognitivi”.

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