Quando conviene rifarsi il seno, quanto costa l’intervento e quali sono gli effetti collaterali: abbiamo intervistato il dottor Paolo Mezzana, specialista e dottore di ricerca in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e responsabile del servizio di Dermatologia Oncologica USI “Marco Polo” di Roma, che ci aiuta a fare chiarezza sulla chirurgia estetica al seno.
Quando è consigliabile rifarsi il seno?
Se ci sono anomalie di forma, asimmetrie o il volume del seno non è proporzionato rispetto al resto del corpo. Sicuramente dopo i 18 anni, come prescritto dalla legge.
Di quanto conviene aumentare il seno?
Il risultato deve essere armonico con il resto del corpo. Sicuramente non conviene sottoporsi all’intervento di mastoplastica additiva con protesi per piccole variazioni di volume.
Quali sono i rischi dell’intervento e gli eventuali effetti collaterali?
I rischi generici sono quelli di ogni intervento chirurgico. Se le candidate all’intervento vengono studiate in modo approfondito da un punto di vista clinico e godono di un perfetto stato di salute generale, nelle mani di uno Specialista in Chirurgia Plastica, ricostruttiva ed Estetica, iscritto ad una delle due società italiane, SICPRE ed AICPE, i cui elenchi sono pubblicati online, i rischi sono molto bassi.
Ogni quanto bisogna sottoporsi a un controllo?
Il controllo di un seno con protesi deve essere effettuato una volta l’anno. Ma la frequenza di tali controlli è la stessa per tutte le donne, anche quelle che non hanno subito alcun intervento.
Che tipo di protesi vengono utilizzate?
Le protesi moderne coprono uno spettro molto ampio di forme e volumi. L’involucro esterno è fatto di silicone solido testurizzato. Testurizzato significa che la superficie presenta una micro rugosità che permette alle cellule del nostro organismo di adattarsi meglio al materiale sintetico e aumentare la tolleranza. All’interno sono preriempite di un gel di silicone coesivo, morbido ed elastico. La coesività del silicone, nel caso rarissimo della rottura dell’involucro esterno, impedisce al silicone di fuoriuscire, aumentando la sicurezza.
Cosa bisogna sapere prima di sottoporsi all’intervento?
Come tutti gli interventi chirurgici la mastoplastica additiva è un intervento a cui non bisogna sottoporsi con leggerezza, non per un capriccio. Una tra le complicanze non gravi, ma fastidiose, è la contrattura capsulare che è la manifestazione del rigetto da parte del nostro organismo di questi corpi estranei.
Che cosa succede in caso di rigetto?
Si va da un lieve indurimento, fino, nei casi più gravi, per fortuna molto rari ad una deformazione della mammella che richiede la sostituzione e a volte la rimozione definitiva degli impianti. La paziente che intende sottoporsi ad una mastoplastica additiva con protesi deve essere consapevole che si può presentare questa complicanza, che non è prevedibile e che non dipende dall’operato del chirurgo.
Quanto sono visibili le cicatrici?
Oggi si tende a praticare l’incisione nell’area di confine tra la cute dell’areola e la cute del seno. Quando le dimensioni dell’areola lo permettono, questa è sicuramente la via di accesso preferenziale. Nel caso in cui la cicatrice tenda ad essere leggermente evidente si può infatti ricorrere al tatuaggio medico ricreando un colore simile a quello areolare. Nel caso della cicatrice a livello del solco al di sotto della mammella o nel caso della cicatrice ascellare, queste sono aree poco visibili, ma in alcune posizioni del corpo possono mettersi in evidenza.
Che cos’è l’accesso ombelicale?
Mi chiedono sempre dell’accesso ombelicale, rispondo: non è possibile passare protesi preriempite, attraverso questa piccola via di accesso. Veniva utilizzata in passata per posizionare protesi vuote, solo involucro, che poi venivano riempite di soluzione fisiologica, acqua e sale, ma il risultato al tatto e la perdita di acqua da parte di questi impianti ne hanno molto limitato l’uso.
Quanto costa in media l’intervento?
Il prezzo è molto variabile. Si parte dai 6.000 fino ad arrivare ai 12.000 euro, dipende dalle protesi utilizzate e dalla tariffa del chirurgo. Sicuramente su due cose non si deve risparmiare: il tipo di protesi e l’ambiente in cui viene effettuato l’intervento chirurgico. Le protesi di migliore qualità e le sale operatorie attrezzate hanno costi elevati. Diffidate assolutamente di pacchetti low-cost perché sicuramente uno di questi due criteri non viene rispettato, indipendentemente dalla capacità del chirurgo a cui ci si affida.
Foto by paolomezzana.it
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