Se la propria squadra del cuore perde una partita, è più probabile che i tifosi si consolino “affogando” i dispiaceri nei cibi grassi e poco salutari; quelli della squadra vincente, invece, festeggeranno con alimenti più genuini: è la conclusione a cui è giunta una ricerca intitolata “From fan to fat” (“Da tifoso a grasso”) e pubblicata dalla rivista Psychological Science.
Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori della INSEAD Business School di New York ha preso in esame ben 475 partite della NFL (la lega professionistica di football americano) giocate da 30 squadre nell’arco di due anni, analizzando il consumo di cibo: il risultato è che, nelle città in cui prevalevano i tifosi di un team perdente, si impennava il consumo di grassi saturi (16%), mentre nelle città popolate dai tifosi di una squadra che aveva vinto, il consumo diminuiva del 9%.
“La gente mangia meglio quando la loro squadra vince e peggio quando perde, specialmente se la sconfitta arriva in modo inaspettato, con uno scarto minimo o contro una squadra di valore simile”, ha spiegato Pierre Chandon, uno degli autori dello studio. ”Il trend è particolarmente accentuato se si perde di poco, a sorpresa o contro una squadra ritenuta di forza uguale”. Insomma, una sconfitta in zona Cesarini, magari durante un derby, rischia di avere conseguenze molto pesanti sul girovita dei tifosi.
Secondo quanto ipotizzato dai ricercatori, il cibo non è semplicemente una consolazione: quando la propria squadra del cuore perde, scatta un meccanismo di reazione; all’opposto, quando vince, aumenta l’autocontrollo dei tifosi. Per verificare questa ipotesi, i ricercatori hanno continuato l’indagine intervistando alcuni tifosi francesi e chiedendo loro di scrivere le loro reazioni relative a una vittoria o a una sconfitta della propria squadra. Quando è stato loro offerto del cibo, coloro che avevano “subìto” una sconfitta erano più propensi ad accettare cibo-spazzatura invece di frutta e verdura.
Ecco però la ricetta per non ingrassare, anche se la propria squadra dà poche soddisfazioni. “Dopo una sconfitta, mettiti a scrivere ciò che è davvero importante nella vita per te. Nei nostri studi, questa semplice tecnica chiamata ‘auto-affermazione’ ha completamente eliminato gli effetti delle sconfitte”, ha spiegato Chandon.
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