Il caffè fa bene, ma berne troppo fa male: è una frase che si sente fin troppo spesso ma ora uno studio conferma che consumare oltre 4 tazze di caffè al giorno aumenta del 56% il rischio di morte precoce per tutte le cause. Le prove a favore dell’azione benefica del caffè confermano le sue proprietà positive, ma – come avviene per tutti gli alimenti che consumiamo – è la quantità che può fare la differenza.
Secondo una ricerca condotta dall’Università della Carolina del Sud e coordinata dal dottor Steven Blair, negli under 55 che bevevano almeno 4 tazze di caffè al giorno aumenta del 56% il rischio di morte prematura per una serie di diversi fattori o di malattie. Lo studio, pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista specializzata Mayo Clinic Proceedings, ha analizzato i dati clinici relativi a oltre 40mila persone tra i 20 e gli 87 anni che avevano risposto a un questionario: la ricerca ha dimostrato che al bere grandi quantità di caffè erano associati comportamenti poco salutari come il vizio del fumo, una dieta sregolata o la sedentarietà; in più i pazienti mostravano anche di avere polmoni e cuore meno sani. Il rischio di morte precoce, poi, aumentava nel caso in cui i partecipanti allo studio dicevano di aver esagerato con le dosi in età molto giovane.
«L’esatto meccanismo tra caffè e mortalità deve ancora essere chiarito. Il caffè è ricco di caffeina, che ha il potenziale di stimolare il rilascio di adrenalina, inibire l’attività dell’insulina, e aumentare la pressione del sangue. Il comportamento relativo al pesante consumo di caffè potrebbe aggiungersi agli effetti di altri comportamenti non salutari, come dormire fino a tardi, e seguire una dieta povera», ha spiegato il coautore dello studio, Xuemei Sui.
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