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Tatuaggi all’hennè, rischi per la salute e comportamenti da evitare

Soprattutto d’estate, la tentazione di sfoggiare disegni e decorazioni sulla pelle abbronzata e dorata dal sole è molto forte e tante donne, ma spesso anche bambini, si affidano a estetiste – o peggio, a tatuatori improvvisati che invadono le spiagge – per concedersi un tatuaggio all’hennè, che non è permanente ma che resiste diverse settimane. Non sempre però il tatuaggio all’hennè è privo di rischi per la pelle, che in estate è già abbastanza stressata dal sole, dal cloro o dalla salsedine.

Negli ultimi anni, complice un vero e proprio boom dei tatuaggi all’hennè, stanno aumentando i casi di allergia a questa sostanza, come evidenziano anche recenti studi condotti dall’Istituto superiore di Sanità e dall’Istituto San Gallicano di Roma, specializzato nelle malattie della pelle. Anche se il tatuaggio all’hennè non è permanente, questo non significa che sia innocuo: le sostanze utilizzate potrebbero causare irritazioni anche serie, soprattutto su chi ha la pelle più delicata. In tanti, inoltre, acquistano i kit che si vendono online, privi di qualsiasi garanzia, oppure si lasciano tatuare da persone improvvisate che utilizzano materiali scadenti.

L’hennè è una sostanza naturale che si ricava dall’henna, un arbusto dalle foglie rossastre che, essiccate e polverizzate, producono una polvere dal colore verde scuro; mescolando questa sostanza all’acqua calda, si ottiene un impasto più rossiccio che poi si applica direttamente sulla pelle. Essiccandosi, l’impasto si spacca e lascia il disegno impresso sulla pelle per una durata di tempo variabile, ma che resiste al massimo per due settimane.

La sostanza che invece si trova solitamente in commercio, invece, non è altrettanto naturale: all’impasto di hennè vengono aggiunte alcune sostanze chimiche che scuriscono il colore del tatuaggio, allo scopo di prolungarne la durata e di fissare il disegno più rapidamente; ma alcune di queste, come la Ppd- para-fenilendiammina, a contatto con la pelle possono scatenare una dermatite allergica da contatto – anche qualche settimana dopo l’applicazione della sostanza – con reazioni fastidiose come rossore, bruciore intenso o addirittura vesciche, su cui è bene applicare una crema al cortisone.

Si potrebbe anche subire uno shock anafilattico – la reazione allergica più grave in assoluto – in seguito al quale bisogna correre al pronto soccorso. Il consiglio, quindi è di evitare i tatuatori improvvisati e recarsi solo nei negozi autorizzati, che rispettino le principali norme igieniche.

Foto by Kikapress

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