Anche Sarah Jessica Parker, l’attrice popolare grazie al ruolo di Carrie in Sex and the city, ha ammesso di essersi rovinata i piedi portando per 18 ore consecutive al giorno le scarpe col tacco alto sul set della famosa serie tv: e allora non solo noi comuni mortali dobbiamo sopportare il dolore ai piedi che a quanto pare sembra troppo diffuso tra tutte le donne! Da cosa è causato e come porre rimedio a questa situazione? Al bando le scarpe col tacco alto e largo sfoggio di ballerine? Ne parliamo meglio col Dott. Paolo Mezzana, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e Dottore di ricerca in anatomia, dermatologia e chirurgia plastica…
Dottore, ci vuole parlare della metatarsalgia?
E’ un problema molto diffuso, di cui però si sa ben poco. E’ uno stato doloroso che colpisce la testa dei metatarsi, ovvero delle ossa della pianta del piede; questo si verifica ogni volta che l’avampiede è soggetto a sovraccarico ed il cuscinetto adiposo di supporto plantare e le strutture di sostegno articolare vengono ad essere sollecitate in maniera innaturale.
Quali sono le altre cause?
La causa principale è l’utilizzo di calzature femminili con tacchi alti e punte strette; tuttavia la metatarsalgia è una prerogativa di molti sportivi che praticano attività di running o di salto e di persone affette da deformità congenite o acquisite dell’avampiede come l’alluce valgo o le dita a martello, comparse in condizioni di pieno benessere fisico o a seguito di patologie infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide.
Quali sono i sintomi?
Bruciore e dolore intermittente a metà del piede, intolleranza a camminare e segni cutanei come callosità plantari nei punti di carico.
E allora come si può curare?
Ci sono le tecniche tradizionali e quindi mettere dei plantari nelle scarpe, usare antinfiammatori o ridurre il carico oppure usare l’acido ialuronico che crea dei cuscinetti artificiali che ammortizzano il dolore. Invece io e il Dott. Francesco Albo, specialista ortopedico di fama internazionale, abbiamo messo a punto la tecnica del lipofilling ideata da Coleman dieci anni fa: il chirurgo plastico preleva del grasso in eccesso da una donna e lo purifica attraverso una centrifugazione che separa il sangue e le piastrine e lascia solo il tessuto adiposo; a questo punto l’ortopedico inietta il grasso autologo nell’area interessata. Questa tecnica è diversa dalle altre perché si attivano le cellule staminali.
Come decidete dove iniettare il grasso prelevato?
Il piede del/della paziente viene analizzato con una pedana baropodometrca alla ricerca delle aree di sovraccarico. L’esame viene poi ripetuto con una speciale soletta in grado di misurare le pressioni plantari all’interno della calzatura che il/la paziente normalmente utilizza. Ciò che ne deriva è un grafico che mette in evidenza quali ossa vanno a sovraccaricarsi durante la deambulazione o l’attività sportiva svolta durante l’esame. Quello e’ il nostro bersaglio.
Come dovrebbe funzionare il lipofilling?
Rinforzando il cuscinetto adiposo plantare compromesso dal sovraccarico e fornendo cellule staminali atte a riparare i danni a carico delle strutture legamentose di sostegno articolare. In linea teorica l’effetto ricercato è quello di un ringiovanimento del piede.
Dopo quanto tempo svanisce l’effetto?
Per l’acido ialuronico il riassorbimento si ha dopo 5/8 mesi di tempo (come per le rughe al viso), mentre per il lipofilling il 40% del grasso rimane permanente quindi è una tecnica un po’ più definitiva.
C’è un rimedio per non sentire dolore con i tacchi alti?
Bisogna scegliere delle scarpe di qualità, ma questo non risolve comunque il problema. Però c’è uno studio in Germania secondo il quale le scarpe col tacco alto allenano i muscoli pelvici e tonificano la vagina quindi ci sono anche i lati positivi!
Per concludere, un consiglio per le donne che amano portare questo tipo di scarpe?
Sono un chirurgo plastico quindi capisco bene che le scarpe col tacco alto slanciano di più, ma bisogna pensare anche alla salute dei propri piedi quindi portatele ma non per troppe ore!
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