La colazione è il pasto più importante della giornata, eppure in 10 anni sono raddoppiati gli italiani che la saltano, i cosiddetti breakfast skipper. L’indagine “Io comincio bene”, realizzata per l’Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane), rivela come sono cambiate le abitudini della popolazione rispetto al primo pasto del mattino: saltarlo vuol dire rinunciare ad uno dei cardini del nostro fabbisogno giornaliero e partire in riserva. Consumato regolarmente, all’interno di una dieta sana ed equilibrata, influisce positivamente sullo stile di vita e contribuisce a migliorare, ad ogni età, lo stato di salute, riducendo il rischio di sovrappeso e obesità.
Al primo posto tra gli alimenti scelti dagli italiani per la colazione ci sono i biscotti, preferiti da 6 italiani su 10 (58%), seguiti da pane e fette biscottate, con o senza marmellata, miele e creme spalmabili alla nocciola o al cacao (19%). A seguire, più o meno a pari merito (tra il 7% e il 9% dei consensi), 3 gruppi di alimenti: cereali, merendine, brioches, cornetti confezionati e yogurt. Tra le bevande cresce (14%) il peso del tè, accanto ai più tradizionali latte (35%), caffè (33%) e cappuccino (28%). Ovviamente ci sono preferenze legate a gruppi specifici, single uomini o donne, famiglie, quelli che vanno di corsa e quelli, invece, che si concedono qualche minuto in più a tavola, con una tisana magari, per programmare lentamente la giornata.
Invece quando non si fa colazione il corpo non riceve l’energia necessaria per iniziare la giornata e il senso di fame si acuisce verso l’ora di pranzo, portando a mangiare molto di più e a scegliere spuntini spesso poco salutari. Questo significa anche che saltare questo pasto per dimagrire è una strategia errata: la soluzione migliore è infatti stimolare al massimo il metabolismo e fare pasti frequenti, per indurre il corpo a bruciare di più. Saltando la colazione il metabolismo viene rallentato perché il corpo attiva una modalità di sopravvivenza e rallenta tutto il processo di metabolizzazione, cercando di conservare grassi e nutrienti il più a lungo possibile. Per di più, secondo diversi studi alimentari, il cervello di chi la salta è meno reattivo agli stimoli e perde efficienza, perché stanco.
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