Niente sigaretta elettronica alla nicotina per i minori di 18 anni. Lo ha deciso il ministro della Salute Renato Balduzzi con un’ordinanza in vigore dal 23 aprile 2013 e valida fino a fine ottobre. Il fumo della “svapata” viene dunque equiparato a quello della sigaretta classica, vietata appunto ai minorenni. Secondo il parere dell’Istituto superiore della Sanità anche con la sigaretta elettronica, “la quantità quotidiana di nicotina consumata è superiore a quella accettabile, soprattutto per gli adolescenti”.
A settembre 2012 il Ministero della Salute aveva emesso un’ordinanza che proibiva l’uso della sigaretta elettronica per i minori di 16 anni. Il cambio di rotta è probabilmente dovuto al parere espresso il 20 dicembre scorso dall’Istituto superiore della Sanità, che non escludeva eventuali danni anche con il consumo della sigaretta elettronica, e alla mancanza di dati scientifici che provano la sua non nocività.
Dello stesso parere del ministro Balduzzi è il pneumologo e responsabile del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Roberto Boffi. Intervistato dall’agenzia di stampa Kikapress, Boffi ha affermato che “proprio in queste settimane stanno emergendo i primi casi di irritazioni a livello bronchiale”. A destare preoccupazione è inoltre “il rischio tossicologico non è ancora del tutto definito”.
LA FOTOGALLERY CON I MODELLI DI SIGARETTA ELETTRONICA IN COMMERCIO
Secondo il dottor Roberto Boffi, per riuscire a perdere il vizio del fumo, optare per la “svapata”, così viene definita la fumata della sigaretta elettronica, non è una soluzione efficace, anzi. “Settimana scorsa ho visto un ragazzo che fumava una sigarette elettronica al mojito, incredibile. Questo vi sembra un modo per smettere di fumare o un modo di convincere i giovani ad approcciarsi al fumo?” ha dichiarato il pneumologo.
La sigaretta elettronica sarebbe dunque una nuova moda: “una buona strategia di marketing, pessima strategia di salute”, ha continuato Boffi. Per riuscire a far diminuire il numero dei fumatori di bionde, che in Italia sono circa 10 milioni (dati Kikapress), non è il consumo di sigarette elettroniche la strada da imboccare. Queste alternative al tabacco, spesso presentate in modo accattivante come rimedi curativi per chi fuma, “contengono polveri sottili, benzene, a volte Cialis (un farmaco per trattare la disfunzione erettile) o altre sostanze che sulla scatola non sono indicate” ha sottolineato Boffi.
Foto by Kikapress