Lo schema è del 5:2, cinque giorni a settimana in cui si mangia tutto ciò che si vuole, mentre negli altri due si assumono solo 500 calorie al giorno. La cosiddetta “fast diet” o dieta 5:2, o dieta delle 500 calorie sta spopolando nel Regno Unito e sembra pronta a bissare il successo anche negli Stati Uniti, dove è da poco uscito il libro in cui viene teorizzata. Il motivo che spinge tante persone a sperimentarla è semplice: niente restrizioni e nessun cibo o sostanze bandite.
La “dieta veloce” è tanto semplice quanto efficace, dicono i suoi sostenitori. La perdita di peso è dovuta al principio del “digiuno intermittente”, sintetizzato dal modello 5:2. Se durante 5 cinque giorni è permesso mangiare in quantità tutto ciò che si desidera, nei restanti 2 giorni si “disintossica” l’organismo con un semi-digiuno. Per le donne è previsto assumere non più di 500 calorie al giorno, per gli uomini 600.
L’inventore di questo regime dietetico è il giornalista medico della Bbc Michael Mosley, che insieme alla scrittrice Mimi Spencer, ha pubblicato il libro “The Fast Diet”, in vetta alle classifiche di vendita su Amazon Uk e pronto a scalare anche quella Usa.
“Dopo poche ore dall’inizio del digiuno il corpo disattiva i meccanismi di accumulazione dei grassi e brucia quelli che si sono depositati nel tempo”, spiega Mosley. Il semi-digiuno di 48 ore accelererebbe dunque il metabolismo in modo da consumare così il grasso accumulato durante i 5 giorni di grandi mangiate.
Non mancano però gli scettici. Alcuni esperti ritengono che questo tipo di dieta può sì far perdere qualche chilo ma non in modo definitivo. In pratica vale il principio secondo cui i chili persi in poco tempo si riacquistano altrettanto velocemente. Non manca neppure chi definisce addirittura pericolosa la dieta, dato che ridurre a un quarto del necessario le calorie danneggerebbe il metabolismo e potrebbe avere effetti collaterali come mal di testa e cali di pressione.
Intanto il National Health Service della Gran Bretagna ha pubblicato sul sito ufficiale una nota informative in cui tiene a precisa che la dieta 5:2 non è approvata dal servizio sanitario nazionale e non si basa ancora su nessuna prova scientifica.
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