Torna il pericolo di Chikungunya in Italia: cos’è e quali sono i rischi

Allarme Chikungunya in Italia a Bologna: una persona di ritorno da un viaggio in zone tropicali ha manifestato i sintomi specifici del virus. Scopriamo bene di cosa si tratta, quali sono i sintomi e come proteggersi dalla malattia.

È scattato l’allarme nella città di Bologna: una persona tornata in Italia da un viaggio all’estero nelle zone tropicali si è ammalata a causa del virus della Chikungunya. Il paziente ha manifestato febbre alta e dolori muscolari, i sintomi tipici della malattia, ed è stato subito messo in isolamento al fine di scongiurare un’epidemia. Il Comune fa sapere che: “Sono state immediatamente attivate le misure di profilassi, come previsto dallo specifico protocollo regionale: è in corso la disinfestazione nell’area circostante l’abitazione della persona ammalata e gli interessati sono stati istruiti sulle principali misure di protezione dalle punture di zanzara per prevenire l’insorgenza di eventuali casi secondari, nonché la diffusione del virus”.

Ma che cos’è la Chikungunya e soprattutto come si trasmette? Il virus è causato dalla puntura della zanzara del genere Aedes, l’Aedes aegypti che vive solo in aree tropicali e l’Aedes albopictus, la zanzara tigre (oggi molto diffusa anche in Italia). La malattia ha un periodo di incubazione che va dai 3 ai 12 giorni, dopo di che si manifestano i primi sintomi simil-influenzali con febbre alta, astenia, brividi, cefalea, nausea, vomito e in alcuni casi esantema maculopapulare pruriginoso. Chiamata anche febbre rompi-ossa, poichè la Chikungunya comporta dei dolori articolari tali da impedire il movimento dei pazienti infetti.

Il virus provoca vere e proprie epidemie nelle aree tropicali ma, vista la diffusione della zanzara tigre anche in aree non propriamente tipiche (come ad esempio l’Italia), il rischio di contagio è largamente aumentato. Fino ad ora non esiste un vaccino che protegge dalla malattia della Chikungunya ma è bene adottare alcune precauzioni: per evitare le punture delle zanzare bisogna indossare un abbigliamento che copra il più possibile (come maglietta e pantalone lungo), va applicato uno strato di repellente a base di DEET, IR3535 o Picaridin sulle zone scoperte e anche sui vestiti, la prevenzione va fatta anche con l’aiuto di repellenti spaziali, quali spirali, fumogeni, elettroemanatori a base di piretrodi, o zanzariere alle finestre e vanno eliminati assolutamente i siti di sviluppo delle larve, quali possono essere contenitore di acqua stagnante (come ad esempio secchi, vasi o sottovasi).

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