Morto di morbillo a 6 anni: aveva la leucemia e genitori contrari al vaccino

Un bambino di 6 anni è morto di morbillo: non si arresta l’allerta per questa malattia da non sottovalutare, tornata a causa del calo di vaccini nei bambini.

Il boom di morbillo era stato segnalato già da diversi mesi (per maggiori informazioni seguite il link alla fine dell’articolo), in corrispondenza del declino dei vaccini. Ecco perché la tragedia che si è abbattuta su un bambino di 6 anni in fondo indigna ma non stupisce. Il piccolo è morto di morbillo poiché lui, affetto da una leucemia linfoplastica acuta, non poteva essere vaccinato. Non lo erano però nemmeno i suoi due fratelli, pur non essendoci nessun impedimento “di salute”. Semplicemente, i genitori erano contrari. È accaduto nei pressi di Milano, dove i medici del San Gerardo di Monza avevano confermato la diagnosi: si trattava di morbillo.

Le condizioni del paziente peggioravano di ora in ora, per questo l’ospedale lo aveva trasferito immediatamente in terapia intensiva. Il suo quadro polmonare era particolarmente complesso e il bambino avrebbe necessitato di una maggiore assistenza respiratoria. Così, al San Gerardo è stata messa in pratica una sorta di terapia intensiva avanzata: il piccolo è stato intubato e sottoposto alla cosiddetta Ecme, ovvero un’ossigenazione extracorporea a membrana che pulisce il sangue. Purtroppo non è servito a nulla e il bambino è morto di morbillo alla tenera età di 6 anni. Ovviamente il fatto che i fratelli non fossero vaccinati non significa che la colpa sia da attribuire ai genitori del piccolo ma sicuramente segnala un problema molto più vasto: è l’immunità di gregge che andrebbe garantita, proprio per tutelare le categorie più sensibili.

A sottolinearlo è l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, il quale ha voluto riflettere sulla condizione di coloro che, “per la loro malattia o per lo stato di trattamento in cui si trovano, non sono protetti”. L’ospedale di Monza conosceva il paziente poiché lo aveva già curato per la sua leucemia. I medici si sono poi accorti che aveva contratto il morbillo ma, come spiegato dal primario Andrea Biondi, la malattia è degenerata in polmonite. La storia di questa piccola vittima deve far riflettere sull’allarme che viene lanciato da tempo: il calo del numero di bambini vaccinati e il ritorno di malattie apparentemente innocue come il morbillo ma che innocue non sono affatto.

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