Morto a 16 anni dopo aver bevuto 3 bevande a base di caffeina

Uno studente nel pieno della sua adolescenza è stato stroncato da un’aritmia: a causare l’evento cardiaco sono state le 3 bevande a base di caffeina ingerite in troppo poco tempo.

Con alcuni componenti alimentari non si scherza e stavolta purtroppo a farne le spese è stato un ragazzino di 16 anni. Lo studente si è concesso troppi drink a base di caffeina e si è sentito male mentre era a scuola, nel Sud Carolina. Il malore è poi terminato nel peggiore dei modi: il sedicenne è morto senza che nessuno potesse fare nulla per salvarlo. Il coroner ha stabilito che il decesso è stata la diretta conseguenza di un “evento cardiaco che ha causato una probabile aritmia indotta da caffeina”. Non che la vittima abbia abusato più di tanto di questi drink: nell’arco della mattinata aveva assunto solamente 3 bevande.

La ricostruzione dei fatti parla di un caffè latte acquistato al McDonald’s, una bibita gassata grande e un energy drink, per un totale di 470 milligrammi di caffeina in un arco di tempo decisamente limitato: solamente 2 ore. Proprio questa, secondo gli esperti, è stata la causa del decesso: la velocità con la quale è stata assunta la caffeina. “Non si tratta di un’overdose di caffeina, non è stata la quantità totale di caffeina nel sistema, è stato il modo in cui è stata ingerita in un così breve lasso di tempo, con un energy drink tracannato per ultimo”, ha affermato il coroner Gary Watts.

Morto a 16 anni dopo aver bevuto 3 bevande a base di caffeina

In effetti la quantità di caffeina che solitamente viene posta come limite è 400 milligrammi: la vittima aveva esagerato, superando la soglia di sopportazione del corpo, ma considerata la sua giovane età e la sua corporatura (si trattava di un ragazzo di oltre 90 chili, secondo quanto riportato dalla stampa locale) questo non avrebbe dovuto portare al decesso. Ciò avvalora le parole del coroner, secondo il quale è stata la velocità nell’assunzione dei drink ad essergli letale. Il corpo ovviamente deve avere il tempo di assorbire quanto viene immesso e questa consapevolezza non deve mai essere abbandonata, nemmeno da un ragazzino di 16 anni nel pieno della sua forza.

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