Influenza di inizio anno: ecco perché è la peggior epidemia degli ultimi 10 anni

Migliaia di italiani sono a letto con una delle influenze più terribili degli ultimi anni e ogni pronto soccorso viene preso d’assalto: ma cosa rende quest’influenza la peggiore epidemia degli ultimi 10 anni?

Il 2017 è iniziato col botto nel vero senso della parola. Sono moltissimi gli italiani costretti ad arrendersi e a passare le feste a letto, con termometro e medicinali a portata di mano. D’altronde le previsioni erano state chiare: il picco dell’influenza 2016-2017 era atteso proprio per il periodo natalizio (LEGGI ANCHE: INFLUENZA KILLER 2016/2017: ITALIANI KO, A QUANDO IL PICCO?). Il problema è che i dati sono più allarmanti di quanto si potesse credere: i numeri del 2016 sono già stati raggiunti, eppure la parabola ascendente non si è ancora arrestata. La curva di incidenza – dicono gli esperti – sta aumentando molto velocemente e gli ammalati stanno aumentando più in fretta e in netto anticipo rispetto all’anno scorso (circa 4 settimane).

Il virus è lo stesso su tutto il territorio nazionale e con una sintomatologia che non coglierà nessuno di sorpresa: febbre, dolori alle ossa, mal di testa, spesso nausee e problemi intestinali. Nulla di nuovo, seppur con una violenza che non si verificava da anni. La categoria più a rischio è sempre quella under 14: nella fascia pediatrica l’incidenza è quasi doppia rispetto alle altre. Le persone più anziane, invece, hanno fatto registrare un’alta percentuale di vaccinazioni e in molte occasioni potrebbero ‘scamparla’.

Influenza di inizio anno: ecco perché è la peggior epidemia degli ultimi 10 anni

Fortunatamente non si sono registrati casi particolarmente critici se non qualche complicazione respiratoria destinata a concludersi nel migliore dei modi. Nonostante ciò, l’influenza che caratterizza quest’inizio dell’anno può essere considerata la peggior epidemia degli ultimi 10 anni sotto diversi punti di vista: prima di tutto per la forza del virus, in grado di mettere ko anche i fisici più sani; poi, per la velocità di diffusione (non si vedeva da anni una simile curva di incidenza); infine, per il numero di persone coinvolte che ha già superato il picco del 2016. Insomma, si prevedono settimane durissime per gli italiani.

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