A 6 anni può finalmente bere e fare pipì per la prima volta

Una bambina di 6 anni affetta da una rara anomalia al rene non poteva compiere azioni semplici come bere e fare pipì. Operata a Torino, d’ora in poi potrà condurre una vita normale.

Non è la prima volta che l’ospedale Molinette di Torino balza sulle pagine delle cronache nazionali per le cure innovative che vengono fornite con successo. L’ultima in ordine di tempo vede come protagonista una bambina di 6 anni, costretta a sottoporsi regolarmente a dialisi sin dalla nascita a causa di una rara anomalia dello sviluppo del rene in aggiunta di una malformazione dei vasi sanguigni addominali. Il suo quadro clinico era talmente critico da impedirle di bere e di fare pipì.

La vita di questa piccola malata è ricominciata nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, quando i medici l’hanno sottoposta ad una delicata operazione: l’asportazione della milza per impiantare il rene sui vasi sanguigni della stessa milza, che altrimenti sarebbe risultato impossibile. Tutto è andato per il meglio e la bambina, finalmente, ha cominciato a bere e urinare autonomamente. Al momento è ricoverata in terapia intensiva ma presto verrà trasferita nel Centro trapianti renali dell’Ospedale Regina Margherita. L’iter proseguirà ancora per un po’ ma il risultato finale sarà un vero dono per la paziente e per i suoi familiari.

A 6 anni può finalmente bere e fare pipì per la prima volta

Un trapianto simile a questo era già stato tentato nell’estate 2014 ma purtroppo non tutto era filato nel verso giusto. Le anomalie vascolari avevano impedito all’organo di funzionare, inoltre il sistema immunitario della bambina operata aveva risposto all’operazione con una forte reazione di rigetto. La novità introdotta dal Molinette, che ha permesso il successo dell’intervento, è stata quella di utilizzare una ‘via alternativa’ per il collegamento al circolo sanguigno. Inoltre l’uretere del rene trapiantato, cioè il canale che lo collega alla vescica, è stato impiantato direttamente sulla vescica della paziente. Complicato a dirsi e a farsi, ma fortunatamente i chirurghi di questa brillante équipe sono riusciti a gestire tutto per il meglio ridonando alla piccola una vita normale.

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