Abuso shock per una donna malata di cancro: gli agenti la umiliano e la deridono

Ecco la storia di Denise. Una donna violentata sia fisicamente che moralmente da un gruppo di agenti della sicurezza all’ aeroporto di Los Angeles. Lei è una donna forte che sta combattendo quotidianamente contro il tumore al seno. Ma loro non hanno creduto alle sue urla e parole e hanno iniziato a perquisirla in modo violento, toccandole il seno e costringendola a togliersi la parrucca.

Denise è una donna che sta lottando contro il cancro al seno. Il 4 dicembre allo scalo internazionale di Los Angeles è avvenuto qualcosa di veramente orribile e vergognoso. Dopo aver passato regolarmente il metal detector era pronta per imbarcarsi, ma due agenti della sicurezza hanno iniziato a perquisirle la borsa, nella quale vi era una crema. La crema era quella utilizzata per la mastectomia.

Denise ha spiegato agli agenti il suo problema, il fatto che aveva fatto la chemioterapia ma nonostante ciò hanno iniziato ad umiliarla davanti a tutti. Hanno cominciato a perquisirla brutalmente toccandole il volto, il seno, il sedere e le gambe e l’hanno costretta a togliere le scarpe, ma lei non poteva a causa delle piaghe provocate dalla chemio. La donna si è sentita aggredita nel profondo, come se fosse stata stuprata.

La vittima ha iniziato ad urlare contro gli agenti: “Non potete toccarmi il seno, ho fatto la mastectomia. Non toccatemi”, ma loro imperterriti hanno continuato ad aggredirla. La situazione si è via via più aggravata, in quanto dal resoconto scritto da Denise si evince che gli agenti ad un certo punto le hanno messo le mani in testa per toccarle i capelli. La donna portava la parrucca e dal suo racconto emerge che: “Non volevo che con le loro mani mi scomponessero tutta. Io non mi faccio vedere da nessuno senza parrucca. Ho delle enormi cicatrici, loro non hanno nessun diritto nel farmi una cosa del genere. Mi sono sentita umiliata. Poi mentre l’agente donna mi toccava il seno, l’altro rovistava in borsa e mi prendeva in giro per le ciglia finte. Purtroppo la chemio mi ha tolto tutto, capelli, ciglia, la mia pelle bellissima. Ma loro non possono permettersi di umiliare così una donna malata. Alla fine è intervenuto un terzo agente che ha capito che stavo dicendo la verità e mi ha fatto rivestire”.

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