Vince il tumore ma non i bulli: si toglie la vita a soli 11 anni

A 11 anni Bethany aveva già affrontato – e vinto – un tumore. La malattia le aveva lasciato dei segni sul volto e alcuni bulli avevano cominciato a prenderla in giro: decisamente troppo per lei, così la ragazzina ha deciso di suicidarsi.

Bethany, una bambina di New York di soli 11 anni, aveva affrontato con coraggio un nemico insidioso come il cancro. La guarigione dal tumore le avevo dato la possibilità di ricominciare a vivere, finalmente serena e libera da ogni male. Tuttavia la malattia aveva lasciato alcuni segni del suo passaggio sul viso della piccola, poiché alcuni nervi facciali erano stati danneggiati. Nulla di invalidante, eppure era stato sufficiente a rompere tutti gli equilibri della sua quotidianità: alcuni compagni di scuola l’avevano presa di mira, avevano cominciato a prenderla in giro e le avevano reso la vita davvero difficile da sopportare.

La sua migliore amica si era accorta delle difficoltà di Bethany, eppure la sua vicinanza non poteva essere sufficiente. Un giorno, tornando a casa, la bambina le aveva detto che si sarebbe uccisa. L’amica non l’aveva presa sul serio e, pur preoccupandosi, mai avrebbe creduto che quelle parole sarebbero potute diventare le ultime pronunciate dall’esausta Bethany. Nella sua abitazione, la ragazzina ha trovato la chiave per risolvere tutto e porre fine alle continue vessazioni: su un mobile c’era una pistola, lasciata lì da chissà chi. Bethany l’ha impugnata, è andata nel cortile posteriore della casa, se l’è puntata alla testa e ha premuto il grilletto.

Vince il tumore ma non i bulli: si toglie la vita a soli 11 anni

Più che parlare di tragedia, ci si dovrebbe fare due domande: in primis, che ci faceva una pistola in casa priva di controllo e protezioni? In secondis, il bullismo che aveva spinto Bethany verso il baratro, era stato denunciato da qualcuno? La risposta alla prima domanda è avvolta nella nebbia: i genitori della ragazzina sono separati e qualcosa è decisamente sfuggito al loro controllo. Quanto al secondo quesito, la rabbia è più che lecita: il preside della scuola era stato avvisato degli atti di bullismo cui era sottoposta la bambina ma nulla era stato fatto per porvi fine. Il preside si è giustificato dicendo che quegli atti di bullismo erano cessati, ma la migliore amica di Bethany si è dimostrata di tutt’altro avviso. La conclusione non cambia: la piccola è morta a soli 11 anni. Ha saputo superare il tumore ma non ha fatto lo stesso con il bullismo.

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