Emergenza estate: 5 malattie la mettono a rischio, quali possibili soluzioni?

In estate ci sono 5 disturbi comuni che potenzialmente rischiano di rovinare le vacanze. Conoscerle e sapere come comportarsi permette di partire a cuor leggero e godersi a pieno la bella stagione.

Caldo, mare o piscina, qualche stravizio in più a tavola, vacanze in posti nuovi… l’estate è entusiasmante ma rischia di mettere a dura prova la salute. Le patologie più comuni sono 5: infezioni cutanee, gastroenterite (si può parlare anche di ‘diarrea del viaggiatore’) o intossicazioni alimentari, allergie provocate dalla puntura di un insetto, reazioni da contatto, colpi di calore. Nessuna di queste malattie è di per sé pericolosa, tuttavia ciascuna potrebbe essere sufficiente per mettere a repentaglio la buona riuscita di una vacanza.

La WAidid, ovvero l’Associazione Mondiale delle malattie infettive e i disturbi immunologici, ha diramato una lista di consigli volti a prevenire ogni problema. D’altronde una condotta di vita ‘sensata’, con qualche stravizio ma anche la giusta cautela, previene qualsiasi situazione di rischio. Qualche consiglio e un po’ d’attenzione riescono a limitare eventuali pericoli:

  1. Infezioni cutanee: rientrano in questa categoria l’impetigine (LEGGI ANCHE: ALLARME IMPETIGINE: COSA RISCHIANO I BAMBINI IN SPIAGGIA) e la micosi da piscina. Nel primo caso si avrà a che fare con bolle che passano nel giro di 4-8 giorni. L’ideale è trattare l’area con un prodotto specifico e usare un antibiotico per bocca solamente nei casi più gravi. Nel caso della micosi da piscina, invece, bisogna utilizzare un anti-micotico per circa 2 settimane. Usare sempre ciabatte, telo e la propria spazzola personale previene il rischio di contagio.
  2. Gastroenterite, ‘diarrea del viaggiatore’, intossicazioni alimentari: i sintomi non sono affatto piacevoli e possono andare avanti per settimane. Come impedirlo? Evitando i frutti di mare o la carne al sangue se non si è certi della loro provenienza, mangiando solo verdure cotte e bevendo acqua da bottigliette chiuse. Se ci si ammala non bisogna smettere di mangiare: meglio 6 piccoli pasti al giorno, tenendosi leggeri.
  3. Allergie da punture: arrossamenti, gonfiori e dolori passano nel giro di 5-10 giorni. In caso di febbre e malessere, invece, ne sono sufficienti un paio. Utilizzare una pomata a base di antistaminici è la mossa migliore, mentre come prevenzione si possono limitare le uscite al tramonto con braccia e gambe scoperte.
  4. Reazioni da contatto: nella maggior parte dei casi la colpa va attribuita a meduse e tracine. Nel primo caso bisogna disinfettare la puntura con acqua di mare, poi bicarbonato e una gel a base di cloruro d’alluminio. Nel secondo caso, invece, bisogna usare sabbia calda o acqua bollente (lenisce il dolore) e attendere che passi. Evitare assolutamente ammoniaca, aceto, alcol, acqua dolce o fredda, ghiaccio: le tossine termineranno in fretta la loro azione dolorosa.
  5. Colpi di calore: oltre a bruciature cutanee e temperatura corporea superiore ai 38 gradi, si può incappare in cefalee, nausea, irritabilità, perdita di coscienza e addirittura collasso. Prevenire è semplice: evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde e usare una protezione adeguata (sia come solari che come abbigliamento).

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