Attenzione ovetto Kinder vietato. La Ferrero nega ogni accusa

Gli amanti del Kinder sorpresa farebbero meglio a fare scorta: si stanno prendendo dei provvedimenti contro l’obesità e l’amatissimo snack è il primo a pagarne le conseguenze.

Che l’ovetto Kinder non sia lo snack più dietetico e salutare del mondo non è una novità: sicuramente si potrebbero scegliere cibi più bilanciati costituiti da ingredienti ineccepibili dal punto di vista nutrizionale. Allo stesso tempo, è altrettanto vero che l’ovetto più famoso del mondo non è nemmeno il peggior nemico della linea: le calorie contenute sono 112, date da un mix di ingredienti che contiene cioccolato finissimo al latte 47 per cento (con zucchero, latte intero in polvere, burro di cacao, pasta di cacao, lecitina di soia e aromi), latte scremato in polvere, zucchero, grassi vegetali, burro anidro. È la stessa Ferrero a non farne segreto, né sull’etichetta del prodotto né tanto meno sul sito aziendale.

Eppure la lotta contro l’obesità ha preso di mira proprio l’amatissimo Kinder sorpresa. È accaduto in Cile, dove il Governo ha deciso di vietare categoricamente la sua commercializzazione. Lo stesso è accaduto anche all’Happy Meal di McDonald’s: addio per sempre. Il provvedimento va inserito tra le nuove disposizioni anti-obesità infantile. Questa problematica riguarda da vicino il paese sudamericano, che per aiutare le famiglie ha deciso di stilare una lista di cibi da eliminare del tutto. Ovviamente non ci si è limitati a dare dei consigli o degli avvertimenti: al contrario, si è vietata del tutto la vendita dello snack dopo avergli assegnato la cosiddetta ‘etichetta nera’.

Attenzione ovetto Kinder vietato. La Ferrero nega ogni accusa

L’etichetta nera spetterà da oggi in poi a tutti i cibi che conterranno più di 800 mg di sodio o più del 22,5 per cento di zucchero. Inutile dire che la Ferrero non ci sta e non ha nessuna intenzione di rinunciare al proprio mercato internazionale. Senza contare che la Ferrero è una delle aziende italiane più rispettate nel mondo e lo smacco è stato visto come un sabotaggio vero e proprio alla sua immagine. In una nota, la dirigenza si è riservata “il diritto di attivare le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare a una soluzione giuridica”. Chi vincerà, la Ferrero o la Ley de Etiquetados del Cile?

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